di ARISTIDE BAVA – Ritorna un pizzico di rammarico per la Siderno di un tempo. Arriva stimolato dalla “distruzione” di un piccolo angolo che per molto tempo si è accompagnato alla crescita e allo sviluppo della città. Parliamo del Minigolf.
Un tempo era un angolo molto suggestivo della città e un punto di riferimento per molti giovani e meno giovani che arrivavano a Siderno, allora nel pieno del suo fulgore, per usufruire di uno spazio a quei tempi decisamente innovativo. Un ampio spazio, curato nei minimi particolari, ubicato nella parte sud del lungomare. Quasi un simbolo indiscutibile della innovazione legata alla crescita e allo sviluppo di una comunità che a cavallo degli anni ’70/’90, ma anche in epoca antecedente, sapeva anticipare i tempi. grazie ad una classe politica – maggioranza e opposizione – che metteva al primo posto l’interesse della città e della sua comunità.
Erano i tempi in cui si era orgogliosi del primo lungomare nato nella fascia ionica reggina, di uno stadio comunale con una pista ad otto corsie , di una piscina comunale di grande efficienza , di un centro Polifunzionale e di altre importanti strutture decisamente all’avanguardia. Il tempo della “grande” Siderno, punto di riferimento della fascia ionica reggina e fiore all’occhiello di una Calabria che voleva crescere, dove la cultura faceva il paio con una politica fatta di personaggi di grande carisma.
E tra le altre belle cose c’era, appunto, il mini golf posto in un’area di circa 2.000 metri quadri, che si accompagnava alla storia della città, di quella città, prima che questa area divenisse, col passare degli anni, uno spazio arido, pieno di sterpaglie, incredibilmente lasciato inutilizzato sino a divenire, con il passare del tempo, un segno indiscutibile del declino di Siderno. Non è bastato neppure il coraggio di alcuni coraggiosi cittadini che una decina di anni addietro avevano anche tentato di farlo ritornare a vivere ma che, purtroppo, no erano riusciti a convincere i gestori della cosa pubblica della opportunità di favorire quel tentativo che si arenò per il mancato e/o costoso rinnovo della concessione.
E allora anche questo “pezzo” di storia della città, tra una commissione straordinaria e l’altra, rimase vittima dell’abbandono e della noncuranza, tanto che l’area del mini golf, coperta da arbusti ed erbacce che continuavano a crescere, anche nel pieno del periodo estivo, costituiva un grande sconcio in quella parte sud del lungomare, molto suggestiva anche per la presenza dell’ammirata e apprezzata statua di San Francesco realizzata dal compianto scultore Giuseppe Correale.
Tempo addietro, poi, la decisione di “cancellare” il Mini Golf con l’arrivo delle ruspe che hanno abbattuto le varie strutture del suo percorso, non fermate neppure dalle decise proteste di molti cittadini che ne chiedevano il mantenimento e il ripristino. Adesso ci sono ancora lavori in corso e probabilmente l’area in questione resterà una semplice area verde dove mancherà la vivacità e l’originalità di un tempo. Il ricordo del Mini Golf non è solo un semplice amarcord.
È una vicenda che si porta appresso rabbia e tristezza, soprattutto per la generazione che ha vissuto i tempi dell’antico splendore della città perché, veramente, quella è stata una struttura all’avanguardia anche per il sud Italia. Una struttura che inorgogliva la comunità locale. Mini Golf addio, dunque con tanto rammarico e un grande velo di tristezza che non può fare a meno di far ricordare quella grande Siderno del tempo che fu. (ab)