;
Il presidente Occhiuto: Su Autonomia differenziata la bussola è la Costituzione

Pnrr, il presidente Occhiuto chiede flessibilità all’Ue: Facciamo meno opere, ma finanziamole

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha chiesto più flessibilità all’Ue per i fondi del Pnrr.

«Cosa non dobbiamo fare – ha chiesto, nel corso del suo intervento ad Agorà su Rai 3 – per non fallire sul Pnrr? Intanto che cosa non abbiamo fatto. Ricordo il dibattito sul Recovery, che poi diede luogo al Pnrr: si diceva che l’Europa chiedeva riforme e ci dava risorse. In sostanza, però, il Pnrr ha riempito di risorse solo un piatto della bilancia, mentre sull’altro resta la necessità di riformare uno Stato che difficilmente riesce a conseguire i target di spesa dei Fondi comunitari».

«Non abbiamo fatto le riforme – ha evidenziato – che necessitavano per spendere le risorse del Pnrr. È come se l’Europa avesse riempito di risorse dei vagoni di un treno, senza che noi avessimo realizzato prima la strada ferrata sulla quale il treno deve correre.
Ora bisogna chiedere all’Europa un po’ di flessibilità. Negli ultimi mesi è intervenuto un consistente aumento dei prezzi per la realizzazione, ad esempio, delle opere pubbliche, e ora molti cantieri sono bloccati anche per questo».

«Allora – ha detto – sarebbe una cosa di buon senso rimodulare queste risorse, magari facendo meno cose, destinandole prima di tutto per terminare le opere che si possono da subito completare».

Per il Governatore «bisogna andare avanti sulle procedure di semplificazione per le autorizzazioni che rendono davvero difficile concludere le opere del Pnrr».

«Nella mia Regione – ha continuato – io ho le Zone economiche speciali che sono anche zone logistiche speciali, nelle quali praticamente il commissario Zes si sostituisce ad una serie di autorità e concede autorizzazioni con procedure semplificate: stiamo dando autorizzazioni alle imprese per insediarsi in cinque giorni. Ecco, forse pensare ad una forma simile di commissariamento per semplificare le procedure per le autorizzazioni velocizzerebbe la spesa».

«Poi – ha proseguito – c’è certo da investire sulla capacità amministrativa. Ci sono moltissimi Comuni, soprattutto al Sud, nei quali per ragioni di dissesto o di predissesto non c’è neanche il segretario comunale o l’ingegnere capo: allora diventa davvero difficile progettare e realizzare le opere nei tempi stabiliti».

«La consistenza delle risorse che abbiamo ottenuto con il Pnrr – ha spiegato – deriva dal fatto che l’Europa ha assegnato più fondi all’Italia proprio per colmare i divari territoriali tra Nord e Sud. Alcuni territori del Mezzogiorno sono in difficoltà? Vero. Ma affrontare un problema significa trovare una soluzione, non acuirne un altro».

«Se non c’è sufficiente capacità amministrativa nelle strutture tecniche dei Comuni del Sud – ha concluso – bisogna intervenire in quella direzione, aiutandoli. Se ci sono tempi più lunghi per le autorizzazioni, bisogna semplificare maggiormente al Sud.
Ma non è una soluzione dire ‘diamo i soldi non spesi al Nord’, così si crea un altro problema, e si acuisce il divario già esistente tra Nord e Sud». (rrm)