Il capitano Cc Cosimo Sframeli, paracadutista e presidente Associazione nazionale “Nastro Verde” Calabria ricorda il prof Agazio Trombetta.
«Il Prof. Agazio Trombetta, autore di opere e saggi di argomento storico e scientifico, membro della Deputazione di storia patria per la Calabria e ispettore archivistico onorario per la Calabria del Ministero della Cultura, è andato avanti, precedendoci nel cammino – dice Sframeli – Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: “La Nembo in Aspromonte per quell’ultima battaglia: Zìllastro 8 settembre 1943”, in cui il Professore ripercorre la notte e l’alba dell’8 settembre 1943, raffigurando i volti stanchi e distrutti dalla guerra dei ragazzi ventenni che, cercando ristoro alla fatica, si trovarono nel sanguinoso scontro di quell’ultima battaglia. Descrive la marcia dei paracadutisti della Divisione Nembo attraverso boschi e sentieri aspromontani, alternando la descrizione della fame, del freddo, delle divise lacere, della mancanza di munizioni, del senso di abbandono, forti solo del coraggio e della fedeltà alla causa. Un racconto incalzante, ricco di particolari e carico di emozioni. Testimonia lo spirito di sacrificio e la determinazione di giovani soldati a non arrendersi e di continuare a combattere. Trombetta riesce a descrivere la battaglia dello Zìllastro combattuta dall’VIII Battaglione paracadutisti del 185° Reggimento della Divisione Nembo contro i Reggimenti canadesi Edmonton e Nuova Scozia, sino ad allora un fatto non accaduto, una leggenda dalle mille letture, una verità storica coperta, forse, dalla vergogna di non aver comunicato in tempo utile la firma dell’Armistizio. Grazie al suo puntuale lavoro di raccolta e di ricerca storica e cronologica, ha saputo impiegare e donare alla Nazione i propri anni a verificare ogni notizia, a rintracciare i pochi superstiti, a dare un senso logico agli avvenimenti di quella battaglia, in nome della verità».
«Con la proclamazione dell’Armistizio dell’8 settembre, il caos politico e militare si trasformò in confusione, scompiglio e disorientamento – continua Sframeli – Trombetta svela la fede e l’abnegazione dei paracaduti della Nembo, il loro eroismo e il sacrificio della loro giovane vita tra i faggi dello Zillastro, in Aspromonte. Egli ci insegna la generosità di rischiare la propria vita in nome di qualcosa di più grande che fa spazioso il cuore e che, senza questo rischio, espressione massima del rischio di esistere, c’è un accumulo di disperazione e di morte. Un invito a donarci, così che nell’azione del servire ci sia il privilegio di morire. Con cuore grato, con debito di riconoscenza, rendiamo gli onori al Prof. Agazio Trombetta, pregevole e amorevole servitore della cultura, che si è addormentato e riposa con i paracadutisti della Nembo. Il suo sapere lo custodiremo per sempre. La nostra comunità Combattentista e d’Arma esprime cordoglio alla famiglia, alla moglie Franca, al figlio Giuseppe, alla sorella Bebba, certi che da quell’angolo di cielo saprà proteggere e illuminare il cammino verso di lui. Un ideale abbraccio Preside, riferimento certo di civiltà, che precede tutti noi, andando avanti nei Cieli Blu». (rrc)