«Sto chiedendo al governo che il rigassificatore di Gioia Tauro sia considerato opera strategica». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto in una intervista a Libero.
Il rigassificatore di Gioia Tauro «ha tutte le autorizzazioni valide – ha sottolineato – sarebbe realizzato con le risorse di Iren e di Sorgenia, avrebbe una capacità di 16 miliardi di metri cubi, più della metà di quanto importavamo dalla Russia. Peraltro, siccome per rigassificare occorre la piastra del freddo, che serve anche a surgelare i prodotti, la Calabria potrebbe allocare, nell’area prospicente il primo porto d’Italia, Gioia Tauro, un grande distretto dell’agroindustria. Per surgelare, oltre ai nostri, anche prodotti della Sicilia e della Campania.
Trovo assai singolare che un investimento del genere non venga considerato strategico, è un tema che va avanti dallo scorso governo».
Anche per Gioia Tauro, però, c’erano state le proteste di alcuni comitati. «Le proteste le ascolto e le valuto con molta attenzione. Ma io devo governare, e fare ciò che è giusto. Perché ciò che è giusto, col tempo, diventa anche popolare», ha detto Occhiuto.
Per quanto riguarda la tassa sugli extraprofitti, il governatore è sicuro che «il Governo troverà una sintesi».
Questo perché «nessuno vuole mettere in difficoltà il governo. Ma c’è stato un difetto di confronto. Nella gestazione del dl asset, che contiene quella norma, l’esecutivo ha dialogato con i tassisti, ma non con le banche, senza prevedere le conseguenze anche in termini di quotazione in borsa. In un percorso di governo può capitare, ma bisogna porre rimedio e non mi pare ci siano resistenze ad un normale lavoro parlamentare per migliorare il testo».
Ora si guarda alla manovra, la coperta è corta. I territori dovranno rinunciare a promuovere istanze? «I territori hanno altre leve di politica locale – ha detto ancora – Pnrr, il fondo di sviluppo e coesione. Il tema è creare le condizioni affinché i Comuni possano spendere più velocemente quelle risorse. Riguardo a questo c’è il tema di semplificare norme e procedure. Sulla manovra, nello specifico, guardiamo invece con molta attenzione a sanità, cuneo fiscale e pensioni. Quelli sono i temi fondamentali».
Spazio, poi, alla politica: Occhiuto ha ricordato che «il centrodestra non è litigioso, contrariamente a quanto accadeva con la sinistra al governo. Ci sono delle legittime differenze. Antonio Tajani sta facendo un lavoro straordinario al governo e nel partito, e Forza Italia fa bene a rappresentare la sua identità, ad assumere una propria posizione».
«Noi dobbiamo parlare a quel popolo del moderati che magari oggi vota anche Fratelli d’Italia e Lega – ha detto – ma lo fa non ritrovandosi appieno in quelle linee politiche. Dobbiamo parlare ai moderati in fuoriuscita da un Pd a guida Schlein, così come a quanti credettero nel Terzo Polo».
Rafforzare l’identità, quindi. Ma sulle Europee la domanda va al ‘dopo’. Vol guardate ai socialisti per un’alleanza?
«Tutt’altro. Noi guardiamo ad altre famiglie – ha continuato – che non si riconoscono nel partito socialista europeo e che possano comunque essere compatibili, per principi e valori, con il Ppe. Tra queste forze non c’è quella guidata da Marine Le Pen, che è ben diversa da Salvini. Il leader della Lega a Pontida può invitare chi vuole, ma Tajani ha fatto bene a dire ‘no’ a qualsiasi ipotesi di alleanza». (rrm)