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CATANZARO – Alla Fondazione Terina il teatro strumento di beneficenza cittadina

Si è svolta domenica 24 settembre al teatro “8 ciclisti” presso la Fondazione Terina, la serata di beneficenza con il teatro, organizzata dall’associazione di promozione sociale Aps “Un Buon Inizio”.

A salire sul palcoscenico, la compagnia teatrale “Giovanni Vercillo” con l’esilarante commedia in due atti, “E se poi è vero…?”, liberamente tratta da Peppino De Filippo, in vernacolo lametino con la regia di Raffaele Paonessa.

La pièce è stata un perfetto connubio di elementi scenici distintivi e battute taglienti, dando vita al tema della “superstizione” e alla sua influenza quotidiana nella vita del protagonista, don Vincenzo. Questo viaggio nel cuore della tradizione calabrese ha portato il pubblico in una dimensione sospesa tra visione e realtà, lasciando un dubbio persistente: essere superstiziosi potrebbe sembrare ignorante, ma non esserlo potrebbe portare sfortuna, come suggeriscono sagacemente i fratelli De Filippo.

La scenografia accuratamente progettata, con corni e amuleti per allontanare le influenze negative, ha creato un’atmosfera suggestiva e coinvolgente, catturando l’immaginazione di tutti i presenti.
La serata attraverso il teatro, è stata occasione per ricordare grandi uomini e donne che si sono contraddistinti per il loro essere stati esempio di cittadinanza attiva e professionalità.

A conclusione dello spettacolo, infatti, gli organizzatori hanno ricordato: la dottoressa Geltrude Maione, prima donna medico condotto operante a Sant’Eufemia e grande testimonianza di una medicina del territorio capace di leggere i malesseri del corpo così come quelli dell’animo; Sasà Saffioti, artista di quel teatro amatoriale terapeutico ed edificante.

Gli attori nel salutare i presenti ed in particolare l’arma dei carabinieri una cui rappresentanza era presente allo spettacolo, hanno ricolto il loro pensiero ad un amico, un carabiniere, uno di loro, Luca Guarino, la cui energia vitale ora, vibra in ogni emozione e nella forza di vita più grande che è la passione per ogni cosa.

L’incasso della serata è stato devoluto interamente per contribuire fattivamente ali lavori di restauro della chiesetta di San Francesco, simbolo storico e religioso della comunità di Sant’Eufemia Lamezia, come ribadito da parroco, padre Giuseppe Martinelli. A lui, Valerio Saladini in rappresentanza dell’associazione “Un Buon Inizio” ha consegnato un simbolico assegno, per testimoniare la mission di una serata di profonda valenza artistica, sociale, umana.

Ed è stato padre Giuseppe a ringraziare per il bel gesto di solidarietà, sottolineando con le parole di madre Teresa di Calcutta, l’indispensabilità delle piccole cose perché «Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo».

La chiosa della serata al regista, Raffaele Paonessa che ribadendo il legame del gruppo a San Francesco di Paola, alla cui scuola si è formata la compagnia, ha sottolineato la bellezza di un teatro amatoriale divenuto concreto strumento di impegno civico e condivisone di un patrimonio religioso e storico. (rcz)