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COSENZA – Arriva a fine novembre al Rendano la tragedia del Vajont

Andrà in scena il 28 e 29 novembre al Teatro Rendano di Cosenza, in prima assoluta e unica tappa in Calabria, “Il Vajont di tutti, riflessi di speranza”, una nuova emozionante pièce teatrale scritta da Andrea Ortis, regista e interprete che ha firmato altre grandi opere come La Divina Commedia e Van Gogh Cafè.

L’anteprima speciale, in apertura delle iniziative del 60° Anniversario dalla tragedia in cui morirono circa 2000 persone, andrà in scena domani proprio sulla Diga del Vajont, con la produzione della Mic International Company e il Patrocinio della Fondazione “Vajont 9 ottobre 1963”. La tappa al Teatro Rendano, con serali alle ore 21:00 e matinée scolastici alle ore 10:00, è inserita nel progetto “Insieme per… l’Ambiente” dell’Associazione Culturale Art-Music&Co, con il Patrocinio di Legambiente Calabria, Comune e Provincia di Cosenza.

Ruggero Pegna, direttore artistico di Art-Music&Co, afferma: «E’ uno spettacolo unico, sconvolgente, commovente, portato in scena da Andrea Ortis con grandi attori e performers, musiche dell’epoca, video 3D, effetti speciali; invito tutti ad esserci, a lasciarsi emozionare e travolgere da quest’opera bellissima… A docenti e dirigenti rivolgo l’invito a portare i ragazzi delle proprie scuole, perché certi eventi regalano suggestioni indimenticabili, oltre a sensibilizzare e formare su temi scottanti come quello dell’ambiente».

Lo spettacolo si snoda su due binari narrativi paralleli: da una parte si assiste ad un dettagliato racconto dello scenario storico dagli anni ‘20 ai ‘60 del Novecento italiano, attraverso un viaggio nelle tradizioni secolari delle comunità montane e nelle radici popolari del nostro Paese; dall’altra, si ripercorrono gli eventi e le dinamiche che, nella loro concatenazione minata da superficialità e negligenze, portarono al disastro.

Il Vajont di tutti, riflessi di speranza è l’Italia che vuole rialzarsi dopo le guerre mondiali; l’Italia che inventa, scopre e sperimenta; il Paese delle grandi opere civili che ricostruisce sé stesso e parte del proprio futuro. Lo spettacolo presenta la reale ricostruzione delle fasi processuali relative alla tragedia che colpì il territorio tra la provincia di Belluno e quella al tempo di Udine (oggi di Pordenone), conosciuta come «il disastro del Vajont». Era la sera del 9 ottobre 1963 quando la frana che precipitò dal pendio del Monte Toc causò la tracimazione del bacino idroelettrico artificiale del torrente Vajont.

L’acqua dell’invaso si tramutò in un’onda gigantesca che aggredì i paesi di Erto e Casso, vicini alla riva del lago e poi, scavalcando lo sbarramento della diga, si abbatté su alcuni abitati del fondovalle, tra cui Longarone, provocando oltre 2000 morti. Questa produzione coraggiosa e originale affronta la drammatica attualità del complesso rapporto tra uomo e natura, della crescente richiesta di energia e della necessaria tutela dell’ambiente e degli equilibri millenari di ogni forma di vita. Nel suo incedere, la storia si amplifica in una dimensione generale, diventando il racconto di Sarno, della Val di Stava, fino alle tristi vicende di San Giuliano di Puglia, Amatrice, Rigopiano e Genova. Eventi tragici in cui il comune denominatore si rinviene nell’avidità dell’uomo e nella sua scientifica aggressione delle risorse naturali attraverso il disboscamento, la cementificazione selvaggia, l’edificazione abusiva, la speculazione a dispetto della sicurezza.

Il Vajont di tutti, riflessi di speranza si svolge attraverso il racconto di Andrea Ortis che, con il supporto di filmati, immagini storiche e musiche, guida il pubblico in un viaggio a ritroso nel tempo.

Prestigiosi cast e firme: oltre ad Ortis, in scena Michele Renzullo, Selene Demaria, i performer Elisa Dal Corso, Mariacarmen Iafigliola, Jacopo Siccardi. Le scene sono di Gabriele Moreschi, le luci di Virginio Levrio, video di Mariano Soria, suono di Francesco Iannotta, arrangiamenti musicali di Francesco Cipullo, produzione esecutiva di Lara Carissimi.

Andrea Ortis presenta così la sua Opera: «La storia del nostro Paese è piena di vicende non risolte, nascoste, occultate; storie senza pace e senza giustizia, in cui a rimetterci sono gli ultimi, la gente comune e a soccombere è l’uomo con tutta la sua umanità. A volte, è proprio questo dolore che crea partecipazione e unisce tutti in una comunità allargata, solidale, stimolata da fatti che, più di altri, ci colpiscono e ci chiamano in causa… Ognuno ha il suo dolore, ecco perché la storia del Vajont è la storia di tutti e, nella storia delle mie origini friulane, è il mio!».

I biglietti per assistere ai serali sono disponibili su ticketone.it e nei punti Ticketone. Per le scuole le prenotazioni sono possibili allo 0968441888 o alle mail info@ruggeropegna.it e asscult.artmusic@gmail.com. (rcs)