di COSIMO SFRAMELI – Come le acque scorra il diritto e la giustizia come un torrente perenne” (Amos).
I contributi umani e gli sforzi militare sono preziosi e mai insignificanti. Non si può misurare l’efficacia o i risultati degli sforzi calcolando quanto si investe in essi perché il movente della fatica che richiedono è lo spirito assoluto da raggiungere. Il coraggio e il valore hanno le tinte di una farfalla che sfiora e vola via, il segreto è cogliere il brivido della carezza sulla pelle.
La mattina del 15 novembre presso la Caserma “Fava – Garofalo”, Comando della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria, durante una sobria e solenne cerimonia, il Comandante delle Scuole Carabinieri d’Italia, Generale C.A. Giuseppe Governale, ha consegnato la Medaglia Mauriziana, concessa dal Presidente della Repubblica, al Luogotenente C.S. Stefano Maressa, Comandante di Squadra, insegnante e istruttore di tiro presso la 2^ Compagnia dello stesso Istituto militare di formazione.
Alla manifestazione sono stati presenti il Comandante Interregionale Carabinieri “Culquaber”, Generale C.A. Giovanni Truglio; il Comandante della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria, Colonnello Vittorio Carrara; il Comandante della 2^ Compagnia, Capitano Ignazio Buda; il Presidente dell’Associazione Nazionale “Nastro Verde” Calabria, Capitano Cosimo Sframeli; nonché i Consiglieri del direttivo “Nastro Verde”, S. Tenente (GdF) Amerigo Della Valle, 1° Luogotenente (Mm) Matteo Donado, Luogotenente (Cc) Sebastiano Germanà.
Il Luogotenente C.S. Stefano Maressa è stato decorato della pregevole medaglia per la lodevole e meritevole sua condotta durante il servizio d’istituto prestato a difesa della Legge e delle Istituzioni dello Stato. Per la gente, tra la gente, con la gente. Un riconoscimento istituito da Re Carlo Alberto nel 1839, al merito di dieci lustri di carriera militare, nonché per eccezionali pregi conseguiti durante il periodo di comando e il perdurare degli anni di servizio.
A seguire, in Piazza d’Armi della Scuola, è stato celebrato il giuramento, con apposizione degli “alamari”, degli Allievi Carabinieri del 142° Corso intitolato al Carabiniere Andrea Marchini, decorato di M.O.V.M. con la seguente motivazione: «Carabiniere audace e valoroso acclamato caposquadra dai suoi partigiani, che lo vollero loro comandante, di ritorno in pattuglia da un’ardita missione compiuta oltre lo schieramento nemico, veniva attaccato da un reparto tedesco. Benché in condizioni di inferiorità numerica e benché ogni libertà di movimento fosse intralciata da un campo minato, accettava l’impari lotta e con indomito valore sosteneva l’urto nemico. Mutilato di un piede asportato dallo scoppio di una mina, vincendo lo strazio della carne ridotta a brandelli, con l’intenso fuoco del suo mitra fronteggiava per due ore l’avversario incitando con l’esempio e con la parola i suoi compagni a resistere fino all’estremo per non abbandonare i compagni feriti. Colpito a morte cadeva eroe con la fronte rivolta verso il nemico, confermando e perpetuando con l’offerta della sua vita le nobili tradizioni dell’Arma dei Carabinieri che ha per credo abnegazione, dovere e sacrificio. – Monte Carchio (Toscana), 15 dicembre 1944».
La memoria e gli onori a coloro che alla Patria hanno sacrificato gli anni più belli, nonché il sogno dell’esistenza ancora tutta da vivere senza nulla chiedere in cambio; strappati troppo presto al dolce abbraccio della vita da un macigno che ha tentato di soffocarne anche il cuore. La solitudine ha accompagnato i più coraggiosi e l’emozione ha tentato di strozzare la gola dei più forti. Poi verrà la sera e tutti saremo giudicati sull’amore. (cs)