Esattamente come già avviene con inconfutabile successo in tante regioni del centro nord del Paese, anche in Calabria si può ed anzi si deve investire nella diffusione sempre più capillare delle fattorie didattiche e nella loro interconnessione con il mondo della Scuola a tutti i livelli e con la domanda di turismo familiare. Strumento pedagogico fondamentale per la riappropriazione culturale del proprio patrimonio identitario, agroalimentare e zootecnico esse rappresentano infatti una delle leve più importanti e durature di sviluppo economico ecosostenibile dei territori.
«Per queste ragioni – sottolinea il sindaco Antonio Pomillo – ci complimentiamo con l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo per la dotazione di circa 6 milioni di euro per l’ampliamento dei servizi a favore di agriturismi e fattorie didattiche e sociali messa in campo dalla Regione Calabria».
«È questa la direzione giusta, perché investe ed insiste – aggiunge – sul valore culturale e sulla risorsa umana, sul patrimonio immateriale e sulle nuove generazioni e, soprattutto, sulle aree interne che rappresentano l’80% del territorio regionale».
«Ogni realtà aziendale – prosegue il primo cittadino – ha un vissuto ed una tradizione da poter raccontare alle nuove generazioni. E farlo, portando i banchi di scuola tra le terre tra ulivi e agrumi, nelle stalle dove vivono le caratteristiche podoliche, nei laboratori caseari, nei frantoi, in mezzo alle capre, alle pecore e alle galline, non soltanto stimola conoscenza e consapevolezza identitaria ed anche educazione alimentare ma disvela concrete prospettive professionali, di start up imprenditoriali e di crescita qualitativa nella propria terra a tanti giovani già pronti ad emigrare a prescindere altrove».
«È per tutte queste ragioni – scandisce il sindaco – che anche e soprattutto le fattorie didattiche possono diventare antidoti efficacissimi contro lo spopolamento e l’oicofobia diffusa in quanti, nel pubblico e nel privato, continuano a non vedere le straordinarie opportunità di crescita e benessere della nostra terra e nel ritorno manageriale ad essa». (rcs)