di PINO NANO – Quarantuno anni di Rai sono davvero tanti, e sono sufficienti per dire che Adriana Manna è stata della Sede Rai calabrese una pietra miliare. Un punto di riferimento insostituibile. Donna con un carattere forte, una personalità colta, a tratti solenne, appassionata di musica e di cinema, una compagna di lavoro che in segreteria di redazione conosceva un solo paradigma di misura, la precisione. O meglio, la correttezza.
Rispettosissima dei ruoli, e padrona assoluta della macchina. Impeccabile, sempre. A volte anche scontrosa, ma in realtà in una redazione come quella nostra, inizi degli anni 80, i motivi per restarsene in disparte e da soli c’erano tutti.
L’ultimo suo giorno di lavoro è stato il 30 dicembre scorso, e chi quel giorno era in redazione con lei racconta di una Adriana sempre presente e sempre attentissima a non sbagliare. Per tutta la sua vita aziendale in realtà Adriana è stata un esempio di meticolosità e di riserbo. Se volevi affidare un segreto a qualcuno, lei era la persona ideale per farlo. Non ti avrebbe tradito mai.
Conservo di lei una foto d’epoca, scattata poco dopo il mio primo arrivo in Rai, quindi maggio-giugno 1982, lei è accanto a Mario Tursi Prato, l’attuale Responsabile della Segreteria di Redazione, e che insieme a Vivì Martire (insieme con loro nella foto), Tina Fava e Patrizia Campisani in quegli anni erano il poker d’assi della redazione giornalistica. Il loro capo, allora, era l’indimenticabile Pino De Salvo. Poi sono arrivati tutti gli altri, Olivia Coppola, Giuseppe Nocito, Francesca Pecora, Luigi Michele Perri, Marilena Sirangelo, Peppino Figliuzzi, Antonella Filice, Luca Francesco Lucanto e Leonardo Tunnera.
“Réddite quae sunt Caésaris Caésari et quae sunt Dei Deo”, “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”. Parliamo di un team organizzativo, sempre e comunque, davvero molto speciale.
«Sono nata a Cosenza il 2 dicembre del 1956 – racconta Adriana – e la Rai è stata la mia vita». Dopo la maturità al Liceo Scientifico “Scorza” di Cosenza nel 1975, per due anni segue il corso di laurea in Psicologia all’Università di Roma (dal 1975 al 1977), ma non completa gli studi per inseguire le sue passioni giovanili. Eclettica, estroversa, impegnata culturalmente su diversi fronti, dal 1980 al 1981 collabora con alcune televisioni private di Cosenza, Teleuno, Antenna 1 Calabria, Tele Cosenza. Poi, da 1981, con continui e successivi contratti a termine, inizia le sue prime sostituzioni in Rai, e sempre all’interno della segreteria di Redazione. Contemporaneamente, trova anche il tempo per dare vita, e con successo, ad un’agenzia di viaggi, ma nel marzo del 1992 viene assunta definitivamente in Via Montesanto, direttore di Sede allora (non vorrei sbagliarmi, Enzo Arcuri. «Ho perseverato – riconosce oggi – e dopo 11 anni finalmente ho raggiunto il mio piccolo, grande sogno».
Giovedì scorso ,30 dicembre, il suo ultimo giorno di lavoro, “la pensione di vecchiaia” sorride da lontano, «non sarà facile svegliarsi al mattino e non doversi preparare per venire in Viale Marconi a lavoro». Ma questa è la vita. Dirle grazie per tutto quello che ha fatto per tutti noi è solo un dettaglio. (pn)