Nei giorni scorsi, nella sede di Confindustria di Reggio Calabria, si è svolto il convegno L’innovazione che non ti aspetti. Le nuove sfide della meccatronica, contesti e opportunità per i giovani, fortemenre voluto dal vicepresidente di Confindustria Giuseppe Febert.
Un incontro che ha unito il mondo della scuola, del lavoro e dell’università, per parlare di futuro, di meccatronica, di innovazione, alla presenza dei vertici di Federmeccanica. Ad aprire il convegno, curato dalla direttrice generale Francesca Cozzupoli, il presidente di Confindustria Reggio, Domenico Vecchio.
«Fare rete è l’unico modo per dare risposte a quelle che sono le esigenze del territorio – ha ribadito Vecchio –. Noi come Confindustria Reggio Calabria, abbiamo intrapreso questo percorso di sviluppo con le scuole e con l’università, perché ascoltano le nostre esigenze, e da lì possiamo trarre quella materia prima, che serve per le nostre aziende, e soprattutto, per dare lavoro ai nostri giovani, affinché rimangano nel nostro territorio, che è poi l’unico grande obiettivo».
In sala tanti studenti delle scuole “Panella – Vallauri” e “Boccioni – Fermi” di Reggio Calabria, accompagnati dai docenti e dai dirigenti scolastici, Teresa Marino e Anna Maria Cama.
«Il Pannella Vallauri è la scuola del dell’innovazione, – ha sottolineato la dirigente scolastica Marino – che abbraccia quotidianamente le sfide che giungono dal mondo del lavoro. Investire sulle tecnologie, sull’attività laboratoriale, sull’orientamento, per noi è basilare. La presenza oggi degli industriali e dell’università, conferma la bontà della via che insieme abbiamo intrapreso».
Anche la dirigente Cama, ha voluto evidenziare la bontà dell’incontro: «la meccatronica è un settore fortemente stimolante per gli studenti e per i docenti, ci sta offrendo tantissime opportunità di studio, ed anche tantissime opportunità di relazione. I nostri studenti stanno entrando in reti nazionali, che li pongono a confronto con istituti di tutta Italia. Questo scambio consente alla scuola di crescere, facendo così crescere esponenzialmente, anche le prospettive occupazionali per gli studenti in uscita».
Al tavolo presente anche il presidente dei giovani industriali calabresi e neo presidente della sezione metalmeccanica di Confindustria Reggio, Umberto Barreca, che ha portato la sua esperienza, spiegando ai ragazzi quanto siano fondamentali le abilità personali, quindi il continuo studio, la continua ricerca, che permettono di stare dietro ai repentini cambiamenti del mercato. A rappresentare l’università il professor Giovanni Leonardi, Direttore Diceam dell’Università Mediterranea di Reggio, «siamo molto contenti di questa sinergia che siamo riusciti negli ultimi anni a creare. Insieme alle scuole, cerchiamo di formare questi ragazzi, con l’obiettivo di farli rimanere nel nostro territorio a lavorare. Il nostro rettore è molto attento, stiamo ormai da anni potenziando la nostra offerta formativa, aprendo sempre nuovi corsi di laurea, come quello in ingegneria meccanica, per offrire nuove opportunità».
Presenti per l’occasione anche i vertici di Federmeccanica. Durante il convegno, il direttore Generale, Stefano Franchi, ha illustrato l’indagine “Monitor sul Lavoro”. Nell’immaginario collettivo, l’industria, ed in particolar modo la “fabbrica”, vengono ancora percepite in maniera negativa, secondo standard ormai obsoleti, e la professione dell’“operaio”, ancora considerata una delle meno prestigiose.
«I ragazzi presenti in sala, non saranno solo agenti del cambiamento, ma i veri e propri protagonisti del cambiamento – ha voluto sottolineare Franchi – coloro che ci aiuteranno a vincere le nuove sfide legate al futuro. È importante, però, abbattere degli stereotipi che ancora sono duri da buttar giù. Guardiamo al nuovo, si parla di transizione tecnologica, ecologica, è quindi fondamentale che le nuove generazioni entrino nel circuito».
«Noi come Federmeccanica – ha aggiunto la vicepresidente Daniela Vinci – mettiamo insieme le parti interessate, il mondo accademico, le industrie virtuose, e i grandi protagonisti che sono i ragazzi, coloro che dovranno scegliere un percorso formativo, che però, alle volte, si porta dietro qualche pregiudizio. L’industria, non è un luogo non sicuro, dove si opera in maniera ripetitiva e con poca motivazione, l’industria è altro. È tecnologia, è digitalizzazione, è processi innovativi, è ingegneria integrata, c’è tanto fascino in quello che facciamo».
A sfatare questi stereotipi, anche importanti testimonianze del territorio, come Baker Hughes e Hitachi Rail SpA che hanno descritto una realtà completamente diversa, fatta di imprese evolute, digitali, innovative, dove i giovani possono ricoprire un ruolo da protagonisti dei processi e delle tecnologie.
L’evento si è concluso con la proiezione del cortometraggio Scintille, promosso e realizzato da Federmeccanica, diretto da Claudia Genolini, con la produzione artistica di Massimiliano Bruno, che ha come obiettivo la diffusione delle opportunità di lavoro e di crescita professionale nelle fabbriche del futuro, moderne, tecnologiche, luminose. (rrc)