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PILLOLE DI PREVIDENZA / Ugo Bianco: L'assegno unico universale

PILLOLE DI PREVIDENZA / Ugo Bianco: L’assegno unico universale

di UGO BIANCOÈ fissata al 30 giugno prossimo la scadenza per presentare il modello Isee per i percettori dell’Assegno Unico Universale (AUU) con importo minimo. Chi non ha rispettato la data del 29 febbraio scorso, secondo la circolare Inps 132/2022, può rinnovare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e ricevere l’importo mensile riparametrato insieme agli arretrati dal mese di marzo. Questo adempimento è fondamentale per garantire il corretto calcolo della prestazione, che varia in base alla situazione economica del nucleo familiare.

Di recente, anche il messaggio Inps 15 del 02 gennaio 2024 conferma che: “ai fini della determinazione dell’importo della prestazione sulla base della corrispondente soglia Isee è necessaria la presentazione di una Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) per il 2024, correttamente attesta. In assenza di Isee, l’importo dell’Assegno unico e universale sarà infatti calcolato a partire dal mese di marzo 2024 con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa. Qualora la nuova DSU sia presentata entro il 30 giugno 2024, gli importi eventualmente già erogati per l’annualità 2024 saranno adeguati a partire dal mese di marzo 2024 con la corresponsione dei dovuti arretrati”.  Qualora tale adempimento viene disatteso, si continuerà a percepire l’importo mensile di 57 euro. 

Quanto spetta nel 2024? 

L’importo mensile dell’AUU passa da 189,20 euro a 199,40 euro per figlio, in corrispondenza di un Isee che non supera i 17.090,61 euro. Nei casi di assenza della certificazione reddituale o di un valore pari o superiore a 45.875 euro, l’assegno sale da 54,10 euro a 57,20 euro per figlio.  

Sono previste delle maggiorazioni in presenza di una delle seguenti condizioni aggiuntive: nuclei familiari numerosi (presenza di figli successivi al secondo); figli con meno di in anno d’età; minori compresi tra 1 e 3 anni per nuclei familiari con almeno tre figli; madri di età inferiore a 21 anni; nucleo con quattro o più figli; genitori entrambi titolari di reddito di lavoro; figli con disabilità;

Sono confermate le ulteriori maggiorazioni istituite con la legge di Bilancio 2023. Esse riguardano: un aumento del 50 % dell’importo per figli con meno di un anno;  un aumento del 50 % della maggiorazione forfettaria per i nuclei da quattro figli in poi; ulteriori aumenti in favore di nuclei familiari con figli disabili. 

L’assegno è diviso tra i due genitori o tra chi è titolare dell’affido condiviso. Tuttavia è valida la possibilità di stabilire un accordo che consente alle parti di percepire l’itera somma. (ub)

[Ugo Bianco è presidente Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento Calabria]