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Sanità, Occhiuto punta a rafforzare l'organico: Previste 861 assunzioni

Sanità, Occhiuto punta a rafforzare l’organico: Previste 861 assunzioni

Nel corso del 2024 saranno assunte altre 861 unità di personale nella sanità. È quanto stabilito dal decreto firmato dal commissario ad acta, Roberto Occhiuto, che l’ha definita «una misura fondamentale finalizzata a rafforzare in maniera decisiva, con numeri davvero importanti, le dotazioni organiche delle Aziende del sistema sanitario regionale, le quali potranno contare sul reclutamento di questo nuovo personale per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria sul territorio».

Nello specifico sono previsti: 219 operatori socio sanitari (oss), 165 autisti, 20 infermieri, 440 medici e 421 altri profili (tra cui collaboratori amministrativi, fisioterapisti, dirigenti veterinari, tecnici di radiologia), ai quali si aggiungono, come specificato, 850 unità assunte per il turn over.

Quest’ultimo decreto punta ad utilizzare tutte le risorse economiche messe a disposizione dalle norme nel rispetto dell’art. 11 del decreto legge 35/2019, convertito con modificazioni dalla Legge 60 del 25 giugno 2019. Complessivamente si mette in campo una manovra finanziaria del valore di oltre 120 milioni.

Considerando che il Dca 102 del 20 maggio 2024 aveva già autorizzato l’assunzione di 404 professionisti, ai quali si aggiungono gli 861 del sopracitato decreto e un previsto turn over di 850 unità, durante l’anno in corso si avrà un totale di 2.115 unità di nuovo personale sanitario che opera e opererà nelle Aziende sanitarie provinciali e nelle Aziende ospedaliere della Regione.

«Nei primi due anni e mezzo del mio governo regionale abbiamo già assunto – tra medici, infermieri, oss, e altre figure – poco meno di 3.500 professionisti e operatori del settore sanitario, adesso grazie a queste manovre ne abbiamo assunti e ne assumeremo altri 2.115 entro la fine del 2024», ha ricordato Occhiuto, sottolineando come «a fine anno arriveremo a più di 5.500 unità di personale assunte in appena tre anni: un dato impressionante che rappresenta la mole di lavoro fatto in questa prima parte della legislatura».

«Si pensi che, nello stesso arco di tempo – ha proseguito – nel medesimo comparto, sono andati in pensione o hanno cambiato occupazione circa 2.500 operatori. Se non avessimo messo in campo questa massiccia strategia per reclutare nuove figure professionali – insieme ai 274 medici cubani arrivati a darci supporto – oggi tanti reparti e tanti ospedali calabresi sarebbero chiusi».

«C’è ancora tantissimo da fare per far risorgere la sanità in Calabria – ha concluso – ma l’azione amministrativa della Regione in questi anni ha permesso, con numeri mai registrati prima, il reclutamento di personale qualificato dispensabile per continuare a tenere aperti i nostri presidi sanitari e ospedalieri». i(rcz)