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Successo a Sellia Marina per l'incontro-dibattito sull'autonomia

Successo a Sellia Marina per l’incontro-dibattito sull’autonomia

È servito per confrontarsi su un tema cruciale per il futuro del nostro Paese, ovvero l’autonomia differenziata e le sue implicazioni per le regioni del Sud, l’incontro-dibattito dal titolo Autonomia Differenziata: un’opportunità per la rinascita del Sud o un Nord sempre più egoista?, svoltosi nei giorni scorsi a Sellia Marina, nel Salone Cultura del Resort Costa Blu.

Nel corso dell’evento, moderato dal giornalista Santo Strati, si sono analizzate le diverse prospettive e conseguenze di una maggiore autonomia per le regioni italiane, in particolare per quelle meridionali e in cui i partecipanti hanno manifestato l’intenzione di dare vita nelle prossime settimane ad un gruppo di lavoro incentrato proprio sull’autonomia differenziata.

«Ho già ricevuto l’adesione da parte di economisti, imprenditori, esperti e anche soggetti politici a formare un gruppo di lavoro che comprenda al suo interno più voci e pareri, così da confrontarci su un tema che è decisivo per il futuro della Calabria. Il gruppo di lavoro, infine, vuole proporsi anche come strumento utile agli enti e le istituzioni come soggetto terzo e imparziale rispetto ai numerosi approfondimenti e le innumerevoli tematiche che la legge Calderoli abbraccia», ha spiegato Giuseppe Nucera, fondatore del movimento La Calabria che vogliamo.

Il parere esperto e autorevole di Mario Tassone, già deputato e Sottosegretario, ha aperto la strada ad un dibattito plurale, che ha visto confrontarsi sul tema posizioni differenti rispetto all’Autonomia Differenziata.

«Sono contrario a posizioni a priori su una materia che è estremamente complessa – ha detto Tassone –. Io sono sempre stato contrario alle secessioni striscianti, e in questo caso credo che l’Autonomia Differenziata dia maggiore forza alle regioni ricche. È un problema culturale, di identità, che rischia di portare ad una ulteriore disgregazione un paese che già non è unitario».

«Con la legge Calderoli – il pensiero di Tassone – si configurerebbero una serie di piccoli stati, che in futuro potrebbe portare il nostro paese verso una strada sdrucciolevole. Il Parlamento è ormai diroccato e succube dei poteri forti che stanno fuori dalla politica, una prospettiva sempre più inquietante in ottica futura».

Giuseppe Mazzullo, presidente nazionale di Cicas, ha sottolineato l’importanza di capire le ripercussioni per le regioni del Sud legate all’autonomia differenziata. Nonostante ad oggi ancora non ci sia, lo sviluppo del sud è sempre più lento e le fughe dei giovani verso il nord in numeri sempre crescenti.

«Il Meridione – la certezza di Mazzullo – grazie alle energie rinnovabili e il turismo, potrebbe rappresentare un patrimonio nazionale. Ma se il Mezzogiorno non è in grado di elaborare una propria autonomia e aumentare in modo consistente il Pil, è evidente che si andrà sempre a peggiorare».

L’economista Matteo Olivieri ha passato in rassegna tutte le principali critiche e obiezioni mosse alle legge Calderoli, analizzando nel dettaglio i caratteri economici della riforma.

«Chi parla di secessione o del rischio che l’Italia diventi come l’Argentina – ha detto Olivieri – evidentemente non conosce bene la materia oggetto di questo dibattito. In realtà studi importanti e analisi di esperti dimostrano il contrario e concentrano l’attenzione sul riposizionamento e il nuovo equilibrio che con l’Autonomia Differenziata si andrebbe a creare tra le regioni a statuto ordinario e quelle a statuto speciale, con queste ultime che ricevono dallo Stato fondi maggiori rispetto alla propria capacità contributiva. L’intero meccanismo della finanza pubblica -ha evidenziato Olivieri- sarebbe più semplice e trasparente e meno opaco».

Giuseppe Nucera, fondatore del movimento ‘La Calabria che vogliamo’, ha parlato dell’Autonomia Differenziata come di una «sfida alla classe politica regionale calabrese. Chi vuole governare la Regione o le più grandi città calabresi, non può avere paura dell’Autonomia Differenziata».

«Mettere assieme imprenditori calabresi con chi ha avuto successo fuori dalla Calabria – ha suggerito – può essere una chiave di svolta, ma servono coraggio e scelte forti. Il Sud deve assolutamente recuperare il gap con il resto del paese, la legge Calderoli può offrire strumenti utili per prendere in mano il nostro destino».

«È necessario – ha concluso Nucera – guardare al futuro con entusiasmo e con la voglia di credere nelle proprie possibilità, senza andare più con il cappello in mano a Roma».

Decisamente contrario rispetto all’autonomia differenziata Domenico Tallini, già presidente del Consiglio Regionale, che ha parlato della Legge Caledroli come una riforma che allargherebbe ulteriormente il divario tra il Sud e il Nord, con la Calabria destinata a naufragare specie nel settore della sanità. (rcz)