;
Mario Nasone

Spazio Zeta, il primo Consultorio per adolescenti a Reggio Calabria

Da circa un anno è attivo, nella sede del Centro Comunitario Agape, un nuovo servizio rivolto ad adolescenti con particolari disagi: minori in abbandono scolastico, dipendenti da Internet, soggetti che presentano un comportamento suicidario, o che mostrano disturbi della condotta alimentare, insoddisfatti della propria corporeità e/o che presentano comportamenti depressivi, con conflitti familiari, inibizione/preconizzazione sociale e sessuale, con reazioni depressive e delusioni sentimentali, con problemi evolutivi in genere.

Il consultorio, a carattere sperimentale, è inserito nel progetto orientamento al futuro presentato da un ampio partenariato di scuole ed associazioni e finanziato dall’Agenzia per la Coesione sociale. A oggi ha registrato 500 accessi di presenza e telefonici per informazioni e consulenza, e 30 nuclei familiari presi in carico. Gli specialisti del Consultorio sono tre psicoterapeute formate opportunamente dalla Coop. sociale Minotauro di Milano, con importante esperienza nel settore, Fondazione che cura anche la supervisione del servizio e sostiene la partnership progettuale, replicando così sul territorio reggino la propria esperienza milanese.

A metà del percorso ne parliamo con alcuni dei protagonisti.

– Dott. Nasone, che cosa ha spinto il Centro Agape a creare ad aprire questo nuovo servizio?

«Quella del Consultorio è una esperienza che abbiamo voluto fortemente come Agape perché da tantissimi anni incontriamo il disagio degli adolescenti, fin dalla nascita del Centro, che ha visto il fondatore don Italo Calabrò impegnato a promuovere spazi di ascolto e di accoglienza dei minori che dovevano affrontare varie forme di disagio e di sofferenza fisica e mentale. Un disagio che con il covid è ulteriormente aumentato e che ha trovato nel fenomeno del ritiro sociale uno degli effetti più gravi assieme alle altre forme di dipendenza e di patologie. Da anni sappiamo che durante il passaggio adolescenziale purtroppo accadono tantissime condizioni di deragliamento all’interno della situazione familiare con genitori che sono sicuramente risorse ma si ritrovano difronte a comportamenti e atteggiamenti che li disarmano. Una adolescenza difficile che trova impreparati le varie agenzie educative, in primis la scuola e che non trova risposte nel territorio e nel panorama dei servizi sociali e sanitari che appare debole e frammentato». 

«Il consultorio è il tentativo di dare una prima risposta e si è potuto avviare grazie alla disponibilità della Fondazione Minotauro di Milano che ha accettato di accompagnare questo percorso. Assieme a loro tre psicoterapeute reggine (Racinaro, Chiaia e Valle) che hanno accettato la sfida di aprire questo servizio che a Reggio non esisteva. Una esperienza che sta dando risposte a tanti ragazzi ed alle loro famiglie che sono stati presi in carico attraverso una metodologia già sperimentata con successo dalla Fondazione Minotauro che è stata calata e adattata al contesto reggino».

«Un servizio che sta diventando una sorta di antenna e di osservatorio per intercettare e leggere il disagio degli adolescenti del nostro territorio a partire da quelli   che sono stati presi in carico in questi mesi di attività. Sarà ovviamente necessaria un’azione di valutazione, che una agenzia specializzata sta già conducendo e assieme a questa è importante programmare momenti di socializzazione dei risultati e di restituzione pubblica del lavoro che è stato fatto, un primo appuntamento è stato già fissato per il 24 settembre in Consiglio regionale per raccogliere dei contributi finalizzati all’avvio di nuove e più  incisive scelte politiche che devono essere fatte nel campo educativo a livello regionale e locale».

«Un segnale importante è stata la recente approvazione  da parte della Giunta regionale di un piano di sostegno alle fragilità che prevede interventi a sostegno della genitorialità e tra questi l’inserimento della figura dello psicologo nelle scuole medie e secondarie». (rrm)