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La proposta di Nucera e Olivieri: Proporre Porto di Saline Joniche per ospitare investimenti di Baker Hughes

La proposta di Nucera e Olivieri: il Porto di Saline Joniche ospiti investimenti di Baker Hughes

«Chiediamo al Governatore Roberto Occhiuto di proporre all’azienda Baker Hughes (magari insieme al Ministro dello sviluppo economico Adolfo Urso) il porto di Saline Joniche quale hub strategico nel quale sviluppare i propri investimenti». È la proposta avanzata da Giuseppe Nucera, fondatore del movimento La Calabria che vogliamoMatteo Oliveri, economista, a seguito del passo indietro di Baker Hughes a Corigliano.

Per Nucera  «è tempo, invece, di analizzare rapidamente quanto accaduto e immaginare soluzioni alternative che non pregiudichino definitivamente l’importante ricaduta economica ed occupazionale assicurata dall’investimento pensato da Baker Hughes». Da qui la proposta di Saline Joniche che, per l’occasione, «potrebbe essere disabbiato e reso operante. Basti ricordare che questo porto, alcuni anni addietro, era stato scelto per i suoi fondali e le banchine completamente libere quale base di una centrale a carbone che le legittime opposizioni ambientaliste hanno bloccato».

«Adesso che si possono offrire opportunità lavorative ai tanti disoccupati della Città Metropolitana di Reggio Calabria… tutti latitanti. Manca la visione o per dirla più chiaramente manca il “manico” alla Calabria», hanno detto Nucera e Olivieri, ribadendo come la loro proposta sia «una grande opportunità per il recupero dell’area industriale in questi anni abbandonata. Realizzato nell’ambito del c. d. “pacchetto Colombo”, il porto di Saline Joniche ha vocazione industriale ma non è mai entrato realmente in funzione. La politica reggina deve imporsi rispetto a questa chance irripetibile, avessimo avuto alla Zes un calabrese la questione sarebbe stata posta già nel 2023. Sono queste le battaglie che il movimento “La Calabria che vogliamo” vuole portare avanti, ad esclusivo interesse della nostra regione».

«Quanto accaduto con la vicenda Baker Hughes a Corigliano ci ha fatto capire, una volta di più, che nei posti strategici di sviluppo della Calabria servono manager calabresi e non personaggi dai curricula sbiaditi, imposti dai padrini politici romani», hanno concluso, sottolineando come «si è persa una grande occasione…. ma non è ancora troppo tardi per rimediare».