IL REPORT DI UIL CALABRIA E UIL TRASPORTI HA EVIDENZIATO L'AUMENTO DELLE DENUNCE RISPETTO AL 2023;
AGGRESSIONI AL PERSONALE FERROVIARIO IN CALABRIA È RECORD NEGATIVO: +57%

AGGRESSIONI AL PERSONALE FERROVIARIO
IN CALABRIA È RECORD NEGATIVO: +57%

di ANTONIETTA MARIA STRATI – In Calabria le aggressioni denunciate dal personale ferroviario crescono, invece di diminuire. Sono 11, infatti, gli episodi di violenza denunciati, con un aumento del 57% rispetto al 2023, anno in cui i casi erano stati 7. Un dato in controtendenza rispetto alla media nazionale, che registra, invece, una diminuzione del 19% contro gli episodi di violenza e rilevato dal report realizzato da Uil CalabriaUil Trasporti Calabria.

«Questo aumento – si legge nel report – pone la Calabria in una posizione critica, evidenziando la necessità di interventi mirati per la sicurezza del personale ferroviario nella regione. Rispetto al dato nazionale, poi, è importante segnalare che la Calabria raggiunge la quota del 5,34% delle aggressioni denunciate in tutta Italia.

Il dato calabrese potrebbe essere attribuibile a una combinazione di fattori socioeconomici e infrastrutturali, tra cui: condizioni sociali e economiche: La Calabria è tra le regioni con maggiori difficoltà economiche e con alti tassi di disoccupazione.

Questi fattori possono generare tensioni sociali che si riflettono anche sul personale ferroviario, percepito come rappresentante di un servizio pubblico.

E ancora, infrastrutture e servizi. La qualità del servizio ferroviario in Calabria soffre di carenze strutturali rispetto ad altre regioni. Treni obsoleti, ritardi e insufficienza delle linee regionali potrebbero contribuire al malcontento dell’utenza, che a volte si manifesta in atteggiamenti aggressivi nei confronti del personale.

E, infine, mancanza di sicurezza sui treni e nelle stazioni. La Calabria presenta una minore presenza di agenti di sicurezza nelle stazioni e sui treni rispetto ad altre regioni. Questo ridotto presidio può facilitare episodi di violenza, poiché i potenziali aggressori sanno di avere un basso rischio di intervento immediato.

«Il trend crescente in Calabria – scrive la Uil – contrasta con la media nazionale in calo. Questo potrebbe indicare una particolare vulnerabilità del personale Trenitalia nella regione, forse legata a dinamiche sociali o a specifici problemi di sicurezza nelle stazioni o a bordo dei treni calabresi. La crescita del 57% delle aggressioni, si tratta uno dei coefficienti più alti in tutto nazione, fanno peggio il Lazio (109%) e le Marche (106%) è un dato preoccupante che richiede attenzione da parte delle autorità locali e nazionali».

Lo è anche alla luce del fatto, come si desume dal Rapporto Pendolaria 2024 di Legambiente, che in Calabria il numero dei viaggiatori è in calo ed è stimato attorno a 11 mila unità. Ma, soprattutto, se lo si legge in rapporto al numero delle corse giornaliere esercitate in Calabria che, sempre secondo i dati raccolti da Legambiente, sul trasporto regionale si attestato a 294 corse giornaliere (183 per Trenitalia e 111 per Ferrovie della Calabria), mentre in Lombardia, per fare un esempio da usare a metro di paragone, le corse registrate sono 2173. I dati dimostrano che la Calabria rappresenta un’area di criticità per quanto riguarda la sicurezza del personale Trenitalia.

«Per comprendere meglio la situazione della Calabria – si legge – è utile confrontarla con altre regioni che hanno registrato variazioni significative: Lazio: Un aumento del 109% (da 11 a 23 casi) indica una problematica simile a quella calabrese, forse legata all’elevato flusso di pendolari e ai conseguenti disservizi che generano tensioni. Liguria: Un calo drastico del 45% (da 33 a 18 casi) potrebbe essere il risultato di iniziative efficaci per aumentare la sicurezza, come la collaborazione con le forze dell’ordine e l’installazione di sistemi di videosorveglianza. Marche: La regione ha visto un incremento del 160% (da 5 a 13 casi), il che suggerisce che problematiche legate a carenze nel servizio possano innescare situazioni analoghe a quelle calabresi».

Dati, quelli emersi dal report, che preoccupano la segretaria generale della Uil Calabria, Mariaelena SeneseNatale Spadaro, segretario generale di Uil Trasporti Calabria, sottolineando la necessità di «un intervento immediato e mirato per garantire la sicurezza del personale ferroviario, proponendo: l’aumento della presenza di forze di sicurezza nelle stazioni e a bordo dei treni, come già attuato in altre regioni con risultati positivi».

«E, ancora – hanno aggiunto – la formazione specifica per il personale per la gestione di situazioni di tensione, allo scopo di prevenire l’escalation di comportamenti aggressivi da parte dell’utenza, da abbinare al lancio, di campagne di sensibilizzazione per promuovere il rispetto verso il personale ferroviario e sensibilizzare i passeggeri sull’importanza del servizio offerto».

«Senza dimenticare – hanno sottolineato – l’importanza di dare corso ad investimenti nelle infrastrutture ferroviarie per migliorare la qualità del servizio, riducendo disservizi che generano frustrazione e aggressività».

Da qui, l’appello e il sollecito da parte di Senese e Spadaro, a tutte le autorità locali e nazionali «a intervenire prontamente, adottando le misure raccomandate per proteggere i lavoratori e migliorare l’esperienza dei passeggeri in Calabria. Solo attraverso un impegno congiunto e una risposta decisa sarà possibile ridurre il numero di aggressioni e creare un ambiente di lavoro sicuro per il personale ferroviario». (ams)