Questo pomeriggio, a Rende, alle 14.00, nell’Aula Solano del Dipartimento di Culture, Educazione e Società, la presentazione del libro L’opera degli ulivi di Santo Gioffrè.
L’evento è stato organizzato nell’ambito delle attività didattiche del Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia dell’Università della Calabria.
Modera Tiziana Forestieri. Introduce Giancarlo Costabile, del Laboratorio Antimafia. Intervengono Monica Lanzillotta, docente di Letteratura Italiana all’Unical, e Arcangelo Badolati, scrittore e capo della redazione cosentina de La Gazzetta del Sud.
Il seminario che muoverà dalla categorie proprie della letteratura sociale e della storia delle mafie sarà concluso dall’autore del libro, lo scrittore reggino Santo Gioffrè.
La narrazione de L’opera degli ulivi parte dalle scene dei fermenti politici studenteschi che animavano le università negli anni Settanta. Manifestazioni, proteste, perquisizioni, detenzioni di armi, arresti. L’opera degli ulivi è anche amicizia, complicità, amore. il protagonista, Enzo Capoferro, è un giovane studente di Medicina, militante politico di sinistra. Giulia si innamora di lui e lo sostiene nelle sue lotte, gli è compagna silenziosa e attenta. Non cerca di deviare il corso degli accadimenti nemmeno quando si accorge che Enzo è compromesso da una condanna ben lontana dalle ritorsioni per le lotte studentesche.
La mala vivenza di Enzo è frutto di quella compromissione ancestrale, avuta per diritto di nascita, o obbligo di discendenza. È dunque in seno alla sua famiglia, e nel cuore del suo paese d’origine, che si scatenano le dure dinamiche sociali che trovano sfogo nella cruenta legge della vendetta. L’opera degli ulivi è metafora di un bivio, uno dei tanti davanti ai quali tutti gli uomini presto o tardi si ritrovano. Continuare o cambiare? (rcs)