«Felice Foresta ha scritto quello che io avrei voluto scrivere» confessa Gianfranco Riccelli al numerosissimo pubblico del Teatro Comunale di Catanzaro, presentando lo spettacolo Noi ci saremo ancora.
E per un momento sembra di ascoltare Francesco Guccini nell’esibizione di Luci a San Siro mentre in apertura racconta «Delle volte non si dice che la canzone di un amico è brutta è bella, delle volte si dice perché non l’ho scritta io, la canzone che vado a cantare adesso è maledizione perché non l’ho scritta io».
Sold out per i due artisti di Taverna e un entusiasmo crescente, testimoniato da applausi continui e scroscianti per il loro capolavoro, la trasposizione in musica delle poesie della raccolta Dietro la fontana, presentato in prima assoluta sul palcoscenico catanzarese.
Ad aprire la serata nella veste insolita di conduttore il prof. Franco Cimino che, dopo la lettura poetica dell’attore Salvatore Venuto, ha parlato di poesia e di difficoltà di trasporla in musica perché la poesia è essa stessa musica. «Felice e Gianfranco sono diversi – ha spiegato il Prof. – ma amano la musica e Taverna, città dei loro padri».
Un’altra città che lega i due artisti, il cui incontro è casualmente avvenuto proprio per il tramite di Franco Cimino ad una presentazione di un testo di Foresta, è indubbiamente Catanzaro che i due hanno scelto per far partire questa loro avventura.
Gianfranco Riccelli, accompagnato dal chitarrista siciliano Febo Nuzzarello e dai catanzaresi Danilo Gatto e Gioacchino Miriello, ha eseguito quattro brani del suo repertorio prima di passare alla seconda parte, passaggio scandito dall’aver messo sul capo un cappello.
Dunque lo spazio alle canzoni tratte dal libro di poesie ma solo dopo aver fatto salire sul palco per un saluto gli artisti Peppe Fonte, Mimmo Cavallaro e Celeste Iiritano, gli attori Aldo Conforto e Salvatore Venuto del Teatro di Calabria per un’esibizione su Fantasticheria, la novella di Giovanni Verga che apre il ciclo dei vinti, e Isolina Mantelli del Centro Calabrese di Solidarietà a cui sono stati desinati parte dei proventi della vendita dei cd durante la serata.
Un ringraziamento a chi ha consentito la realizzazione di quest’avventura A Lanterna di Annalisa Fiorenza & C. S.a.s. sita a Monasterace.
Avrebbe voluto ricordare le bellissime parole di Carlo Lucarelli, Gianfranco, ma non avendole trattenute a mente o scritte, ha rimandato simpaticamente alla pagina e ai profili Facebook in cui sono più volte riportate «So che, da ora in poi, lei sarà quella musica e l’avrò in mente tutte le volte che la penserò o la sentirò parlare. E so che mi mancherebbe, se non potessi sentirla più».
Poi davvero solo parole e musica fuse in un unicum nei nove pezzi, commentati prima di ogni singola esecuzione: Tra fango e fiori, Noi ci saremo ancora, La pazienza di un perdono, Ottobre è dei sogni, La fontana della piazza, Natale, Se non è primavera, Il crinale del mare e Lo sguardo di un vecchio.
Sul grande schermo in contemporanea sono state fatte scorrere foto evocative di scene del passato tra cui un’immagine indelebile nella memoria di felice bambino tra le braccia del nonno.
Felice Foresta in un intervallo musicale ha puntualizzato quanto sia difficile parlare di poesia o fotografia, perché sono ambedue arti che si praticano senza indagarne le ragioni.
«La poesia è il mio modo di piangere – ha altresì chiarito l’intellettuale e scrittore – il modo di ritrovare il mio altrove». Un invito poi alla capacità di emozionarci e un pensiero ai vinti, a coloro che non ci sono più e che appartengono alla dimensione dell’altrove, che abbiamo il dovere di difendere. Ultimo ma non ultimo per importanza un riferimento alla terra da cui proveniamo e alla sua vocazione agricola alla quale dobbiamo ritornare senza vergognarcene.
Il CD è stato registrato da tre persone Lucio Ranieri, Febo Nuzzarello e Gianfranco Riccelli nella sala di incisione di Lucio Ranieri in Catanzaro, un ambiente che ha fatto esclamare un “minchia” a Febo nell’averlo visto superando un pregiudizio iniziale.
Forse tutta la serata è stata all’insegna del superamento dei pregiudizi verso il diverso, verso chi ha un colore della pelle differente dal nostro come Soumaya Sako il ragazzo ventinovenne migrante ucciso per un pezzo di lamiera in Calabria, che ha ispirato una delle più belle poesie di Felice, vincitrice di un concorso nazionale Poesia, segreto dell’anima, promosso dall’Associazione RinnovaMenti di Rogliano.
La poesia più bella? E chi può dirlo? Stando alle sapienti parole di Franco Cimino le poesie sono come l’amore i figli, quindi nessuna può essere preferita alle altre.
Ma di certo la più utile è quella che ha dato il titolo al CD e allo spettacolo Noi ci saremo.
Ieri sera, noi, in tanti, in tantissimi, ci siamo stati per far sentire il nostro calore a due amici, a due più tre artisti di spessore che ci hanno regalato vita, amore, commozione, risate, emozioni in due ore magiche.
I regali hanno una regola non scritta, si contraccambiano. Un invito pertanto ad acquistare questo CD con il quale ognuno di noi farà un dono a se stesso e del bene che si aggiungerà a quel bene solidale evocato da Isa Mantelli. (rcz)