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Consiglio regionale della Calabria

Vitalizi ai consiglieri, infiamma la polemica: ops, m’è scappata la firma…

In chiusura del Consiglio regionale, lo scorso 26 maggio, il consigliere regionale Giuseppe Graziano presenta una proposta di legge che recita testualmente:  Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2019, n. 13. Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e adeguamento alla D.L. n. 174/2012. Il Consiglio la vota all’unanimità. Si sciolgono le righe, è stata una giornata pesante, con l’illustrazione del programma di governo della presidente Santelli e sua successiva e piccata replica all’opposizione. Saluti con un gesto di mani, causa emergenza Covid, e tutti a casa.

Il giorno dopo scoppia l’inferno: la legge votata da tutti ripristina e concede il vitalizio regionale a tutti i consiglieri, anche quelli decaduti, anche a quelli che fanno un solo giorno in aula.

Apriti cielo! I Cinque Stelle, da tempo a corto di argomenti, si tuffano a pesce a gridano allo scandalo e, via via i consiglieri di opposizione, a partire da Pippo Callipo, si disimpegnano, ma la toppa, come spesso succede in questi casi, risulta peggiore del buco.

Il presidente Mimmo Tallini ha ritenuto di convocare a questo proposito la Conferenza dei capigruppo il prossimo 4 giugno per «concordare la procedura di cancellazione della norma sull’ammissione alla contribuzione volontaria e al conseguente beneficio della “indennità differita” dei Consiglieri regionali la cui elezione è stata annullata. Tale norma – ha spiegato il Presidente del Consiglio regionale – non è in linea con quanto stabilito nel 2019 nelle intese della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni italiane. La discussione in Consiglio regionale – sottolinea Tallini – sarà l’occasione giusta per un’operazione-verità sulla materia e per fare chiarezza sull’applicazione della legge n. 13 del 2019 che ha segnato una forte e netta discontinuità con il passato».

Pippo Callipo, a capo di Io resto in Calabria, in una nota afferma: «Ho apposto la mia firma, dopo quella di altri 7 capigruppo di maggioranza e di minoranza, su una proposta di legge che “non comporta maggiori o nuovi oneri a carico del bilancio regionale”. Così è scritto chiaro e tondo nel documento che mi è stato sottoposto in coda alla seduta di martedì 26 maggio e che risulta agli atti del Consiglio regionale. Non avrei mai avallato nulla che potesse aumentare i costi della politica. Se la modifica della normativa sui vitalizi si traduce, invece, in un aumento dei suddetti costi significa che mi è stato proposto di sottoscrivere un documento non veritiero e per questo mi tutelerò nelle sedi opportune».

«Tutti conoscono la mia storia personale e il mio modo di intendere la politica, nessuno può pensare che io sia alla ricerca di privilegi per me o per altri. Quello del taglio ai costi della politica – conclude Callipo – è un impegno che ho assunto in campagna elettorale e che intendo portare avanti con determinazione».

Sullo stesso tenore il consigliere del Gruppo Misto Francesco Pitaro: «Nell’ultima seduta del Consiglio regionale è stata approvata una modifica legislativa che prevede la possibilità per un consigliere regionale la cui elezione sia stata annullata, previo pagamento dei contributi, di ottenere la cosiddetta  indennità differita che dal 2012 ha sostituito i vitalizi. Noi dell’opposizione – ha scritto su Fb – abbiamo votato con leggerezza ed in buona fede tale modifica legislativa inserita nell’ordine  del giorno, dopo il corposo dibattito sul programma di governo  illustrato dalla presidente Santelli, su richiesta del consigliere regionale Graziano. Una modifica che disallinea la Calabria dalle altre Regioni italiane e che  io credo sia indebita, inopportuna e finanche incostituzionale. Non vi è dubbio che se un Tribunale annulla l’elezione di un consigliere regionale quest’ultimo perde il relativo status giuridico e tutto ciò che da esso discende. Detto ciò, comunico che e’ mia intenzione impegnarmi, sin da subito, anche depositando una specifica  proposta di legge e coinvolgendo l’intera opposizione, per fare in modo che il Consiglio regionale cancelli quella  modifica. Il fatto che le Commissioni siano ancora congelate – conclude Pitaro –  rende possibile in Consiglio regionale l’inserimento di proposte equivoche che, soprattutto in frangenti di grande criticità come quello che viviamo, rischiano di  mettere in cattiva luce anche la buona politica e la stessa Istituzione-Regione». Pitaro ha poi presentato una proposta di legge per annullare le modifiche approvate alla legge 13 del 2019.

Anche i consiglieri Tilde Minasi e Filippo Pietropaolo della Lega hanno annunciato modifiche al provvedimento che sta suscitando un mare di polemiche: «Lunedì mattina depositeremo una proposta di Legge regionale per ripristinare l’inammissibilità alla contribuzione volontaria del consigliere regionale la cui elezione sia stata annullata. Siamo certi che sulla proposta ci sarà la più ampia convergenza da parte delle forze politiche presenti in Consiglio. La necessità di una tempestiva abrogazione – concludono Pietropaolo e Minasi – nasce da profili giuridici e finanziari che non è stato possibile vagliare preventivamente. La nostra decisione dimostra di avere agito in buona fede e di non avere avuto alcuna volontà di introdurre un privilegio ingiusto ed illegittimo».

La senatrice Bianca Laura Granato contesta gli esponenti di Io resto in Calabria: «Callipo e il centrodestra – scrive in una nota al veleno – hanno fatto come Scajola, nel giustificare il loro voto favorevole ai magnifici vitalizi dei consiglieri regionali. Si tratta di un unico comitato d’affari. Hanno detto d’aver agito a loro insaputa, come se i calabresi fossero dei creduloni e non capissero il teatro dell’indecenza di questa melassa unica che siede nel Consiglio regionale della Calabria. Ricordo che Callipo cercava il voto utile nell’ultima campagna elettorale per le Regionali. Ora ne capiamo il perché. Noi eravamo stati chiari in tutto e per tutto sulla necessità di cambiare e invertire la rotta».

«I consiglieri regionali del centrodestra e del centrosinistra – conclude la Granato – hanno perso anche il senso della vergogna. Noi parlamentari 5 Stelle ci siamo ridotti l’indennità e abbiamo rinunciato per sempre al vitalizio. Costoro, invece, fanno i soliti giochini alle spalle e a danno dei calabresi, particolarmente colpiti dall’emergenza Covid. Sono dunque ingiustificabili e imperdonabili».

Secondo Alessandro Melicchio (M5S) «Sono sconcertanti le scuse dei pochi consiglieri regionali calabresi di opposizione che hanno versato lacrime di coccodrillo sulla legge che ha esteso i vitalizi anche ai politici che non dovessero completare la legislatura. Hanno incredibilmente dichiarato di non aver letto ciò che hanno votato, dichiarandosi favorevoli a loro insaputa, quindi, oppure che non immaginavano che la concessione di nuovi vitalizi potesse significare un esborso da parte della Regione, e quindi dei cittadini. Vorrei informare il consigliere Callipo che non esiste un giardino dei miracoli dove recuperare i soldi per pagare il suo vitalizio, come quello dei suoi altri colleghi. Al contrario, mentre solo l’8% dei contributi viene versato dai consiglieri, ben il 24% degli stessi è versato dal Consiglio regionale, quindi con le tasse di tutti i cittadini calabresi. E con solo 5 anni si ritrovano un bel vitalizio per sempre, comprensivo perfino del trattamento di fine mandato. Nella legge istitutiva di questi nuovi privilegi, del 31 maggio dello scorso anno, tra l’altro, – continua il parlamentare pentastellato – è ben specificato che i soldi necessari a rimpinguare le tasche degli attuali consiglieri regionali sarebbe stato recuperato dal taglio dei vitalizi per gli ex consiglieri regionali, imposto dal Governo nella passata legge di bilancio. Ben un milione e duecento mila euro di risparmio, ottenuto grazie al Movimento 5 Stelle, che invece di andare ai cittadini, svanisce nei conti corrente dei politici della nostra regione. Altro che costo zero: i privilegi per i politicanti calabresi non finiscono mai, e maggioranza e opposizione, ancora una volta, hanno dimostrato di essere tutti uguali. Abbiano almeno il coraggio delle proprie azioni evitando di truffare i cittadini – conclude Melicchio – ma non stiano sereni, perché il Movimento 5 Stelle questa lotta non l’ha mai abbandonata e la porterà avanti con ogni mezzo».

«L’approvazione delle modifiche alla legge regionale 13/2019 è stata – secondo il segretario-questore dell’aula Graziano Di Natale (Iric) frutto di un chiaro errore a cui bisogna rimediare correndo ai ripari nella prossima seduta consiliare. La mia storia politica, sempre dedita all’impegno, al sacrificio e alla passione, parla da sé come la mia vita, orientata da sempre al lavoro e puntata verso esempi di onestà e correttezza e  non sono certo intenzionato a discostarmene neanche di un millimetro».

«Nella scorsa seduta del Consiglio regionale – aggiunge Di Natale – la discussione-lampo del punto illustrato come atto dovuto, con per di più la sottolineatura che non comportasse costi aggiuntivi, giunta alla fine di lavori consiliari che hanno impegnato l’aula per molte ore, ha determinato sicuramente una sottovalutazione della portata e del reale contenuto del provvedimento. Perciò, personalmente dichiaro sin da subito di rinunciare ai benefici della legge in questione e ancora di più propongo che la stessa legge venga abrogata dal consiglio regionale nella prossima seduta utile».

Da ultimo, Carlo Tansi, già candidato presidente per le liste civiche Tesoro Calabria, Calabria Libera e Calabria Pulita, ha annunciato di avere lanciato «una petizione per cancellare l’oscena legge sui vitalizi approvata in soli 117 secondi il 26 maggio scorso dai consiglieri regionali calabresi, di destra e di sinistra. Distruggiamo il potere della casta calabra del Partito Unico della Torta (PUT).
Come tutti sanno, il 26 maggio scorso il consiglio regionale ha votato compattissimo, a tempo di record e senza neanche discuterla, una legge oscena con la firma di maggioranza e opposizione: un consigliere, anche se fa un solo giorno di legislatura, con questa nuova legge prenderà il vitalizio per tutta la vita… centinaia di migliaia di euro! Prende il vitalizio anche se decade per problemi giudiziari oppure perché un altro consigliere ha vinto un ricorso elettorale e subentra al suo posto. È uno schiaffo alla miseria delle tante famiglie calabresi che tra mille difficoltà cercano di superare questo drammatico momento post-coronavirus. Invito tutti i calabresi a sovvertire questa assurda situazione togliendo dalle mani di questi politici quello che si sono indebitamente presi con un colpo di mano, approfittando furbescamente del disorientamento generale post-coronavirus.  Invito i calabresi a firmare compatti questa sacrosanta petizione propedeutica all’indizione di un referendum con il quale chiederemo a gran voce l’annullamento di questa assurda legge». (rp)