Oggi e domani, domenica 12 luglio, a Serrastretta, a Palazzo Pingitore, è in programma un nuovo appuntamento espositivo del progetto artistico Catàgeios. L’antro dell’artista – Le opere e i giorni di Pramantha Arte.
Protagonisti di questo quinto appuntamento – sabato 11 e domenica 12 alle 18.00 – le mostre personali dell’artista lituano Vidas Poškus dal titolo La testa di Siemienovic, e dell’artista francese Amélie Waldberg dal titolo La Regina del Sabba, a cura di Antonio Bruno Umberto Colosimo e Maria Rosaria Gallo.
«Docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Vilnius – hanno dichiarato i curatori – storico e critico d’arte impegnato in studi sul Rinascimento e sul Barocco, curatore e direttore dello spazio espositivo Krematorium, Vidas Poškusarriva in Catàgeios con una produzione pittorica dirompente e, paradossalmente, antiaccademica. In bilico tra il realismo e il surrealismo, la sua pittura restituisce lo sguardo attento di un animo ipersensibile. Dotato di un occhio interiore quasi fotografico, Vidas Poškus restituisce le sue impressioni su tela trasformando ogni elemento del mondo che lo circonda (paesaggi, architetture, persone, azioni, oggetti, eventi) in racconti di istanti emozionali».
«Pittrice, performer, fotografa, regista, visionaria – hanno proseguito i curatori – Amélie Waldberg festeggia i dieci anni di attività in Italia con un lavoro intenso, pungente, puro, crudo e di estrema attualità. La Regina del Sabba rappresenta l’evoluzione e la maturazione di una indagine psicoscopica che vede l’artista impegnata da sempre nell’analisi della rappresentazione della figura femminile nella cultura e nella società occidentale. Il risultato che Amélie Waldberg restituisce è una sorta di iconografia contemporanea stretta nella morsa tra sacro e profano; una creazione estetica che – partendo dall’analisi simbolica di Barbie nel 2006, passando per l’evocazione mitica di Lilith nel 2011 – giunge oggi con gli ultimi lavori ad affrontare la tragica figura della strega».
«La Regina del Sabba – hanno continuato i curatori – non è una semplice mostra. È l’attraversamento di una mentalità. È lo smascheramento di un retaggio gretto, dannoso e ancora possentemente vivo, che nel contesto di Catàgeios assume la valenza di un combattivo inno alla libertà, alla sensualità e alla conoscenza, incarnati proprio da quella figura femminile tanto disprezzata, odiata e costantemente soggetta a canoni di asservimento etico, estetico ed esistenziale». (rcz)