Giuseppe Nucera, de La Calabria che vogliamo, in merito all’ordinanza firmata nella giornata di ieri dalla presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, che dispone la chiusura di tutte le attività affini al ballo, chiede chiarezza rispetto ad alcuni passaggi dell’ordinanza che si prestano a confusione e ambiguità.
«La chiusura di ‘locali assimilati,’ così come scritto nell’ultima ordinanza della Regione Calabria – ha dichiarato Nucera – ha creato incertezza e timore nel settore alberghiero. Abbiamo subito chiesto un chiarimento alla Regione Calabria, ma la nota esplicativa pubblicata nella serata di ieri ha chiarito ben poco».
«Manca ancora, infatti – ha aggiunto – un chiaro e inequivocabile riferimento alla possibilità per alberghi e villaggi di poter continuare con l’intrattenimento musicale e l’animazione, senza alcun rischio di multa o chiusura della struttura. I burocrati chiamati a scrivere leggi e ordinanze spesso non hanno dimestichezza con la chiarezza, di conseguenza si crea una confusione che danneggia cittadini e imprenditori. Anche nelle strutture ricettive e nei villaggi si fa intrattenimento musicale o animazione, il tutto nel più rigoroso rispetto delle norme anti-Covid».
«Chiediamo nuovamente – ha ribadito l’ideatore del movimento La Calabria che vogliamo – una nota esplicativa che questa volta chiarisca in modo netto che all’interno di strutture ricettive e villaggi è possibile proseguire con intrattenimento musicale e animazione. In questo modo si danneggia ulteriormente un settore messo a dura prova dall’emergenza Covid e alle prese con una crisi spaventosa. Crisi i cui effetti si avvertiranno fortemente anche nel 2021. Avevamo chiesto di intervenire con decisione sui mercati esteri, il nostro appello però è rimasto inascoltato».
La Calabria torna a fare i conti con restrizioni e misure di contenimento anti-Covid. Giuseppe Nucera si sofferma sulla gestione dell’emergenza definita confusionaria e poco coerente.
«Si ragiona sull’onda dell’emotività – ha spiegato l’ex presidente di Confindustria Reggio Calabria – la pandemia non è stata gestita nel migliore dei modi e conferma ne è la chiusura totale della Calabria nei mesi scorsi quando i dati relativi alla diffusione del contagio erano confortanti».
«Ripristinare la chiusura delle discoteche e vietare attività di ballo in lidi e stabilimenti balneari – ha specificato – è stato un atto doveroso, un modo per correre ai ripari contrastando una nuova possibile ondata di contagi. Tali attività però non dovevano essere autorizzate nelle scorse settimane, è mancata chiarezza negli orientamenti e il risultato vede la Regione Calabria costretta a tornare sui propri passi». (rrm)