Il consigliere regionale del Gruppo Misto, Francesco Pitaro, ha fatto un’interrogazione al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, in merito alle grave difficoltà che la recente ondata di maltempo ha provocato al comune di Strongoli.
Per Pitaro, che ha sottolineato che «del dissesto idrogeologico calabrese, noto fin dai tempi di Giustino Fortunato, non ci si può occupare solo nell’emergenza», ha aggiunto che «mentre si fronteggiano i danni arrecati nel Crotonese, è necessario che la Regione assicuri che vi sia una programmazione aggiornata di salvaguardia del territorio calabrese e di efficace prevenzione e, al contempo, informi i cittadini su quanto si sta facendo per il rischio idrogeologico, sulle risorse disponibili e sugli interventi in corso».
Il consigliere, dunque, si è soffermato, in particolare, su Strongoli: «qui – ha spiegato – le lunghe piogge del 21 novembre hanno provocato l’inondazione del Torrente Survolo (ed anche del torrenti Vergadoro, Tronchicello e Foresta) con straripamento ed allagamento dell’intero centro abitato e non solo; in viale Stazione l’acqua alta ha colto di sorpresa le famiglie nel cuore della notte e sono state allagate case, colture e attività professionali e commerciali, nonché edifici scolastici e l’intera zona industriale in località Frasso; la situazione è disastrosa anche al bivio di Strongoli, sulla SS 106, dove il manto stradale è quasi invisibile. Impraticabili risultano tutte le strade che portano a Strongoli Superiore; a seguito dell’alluvione, è interrotta nuovamente la S.P. 53, importante arteria stradale (ex statale 492) chiusa al traffico per oltre sei anni, sempre a causa di frane e cedimenti del manto stradale che ne avevano danneggiato il tracciato».
«Uguale sorte – ha sottolineato Pitaro – è toccata alla S.P. 16, per il cui ripristino idrogeologico nel 2012 erano stati stanziati 24 mila euro finalizzati al rifacimento di due grossi muri crollati sempre a seguito di due grosse frane, lasciando così isolato il paese dei 5 colli; anche la strada comunale ‘Manche’ è da diversi anni chiusa alla circolazione a causa di una grossa frana che ha danneggiato la carreggiata in prossimità di una curva impegnativa, impedendone la percorribilità; non trascurabili sono i disagi per le strade interpoderali che collegano le campagne al comune di Strongoli e alla Marina, dove, un’altra piena avvenuta a 200 metri dallo sbocco a mare ha portato a largo delle acque marine barche ed oggetti vari, provocando danni a case e attività; l’impraticabilità delle numerose articolazioni viarie (che provoca non pochi disagi ai cittadini di Strongoli ed a quelli dei territori limitrofi costretti a deviare i loro percorsi per altre vie) esige interventi urgenti di sistemazione e ripristino non più procrastinabili».
Dinanzi a questo disastrato scenario, «a cui si aggiungono i danni agli operatori commerciali, agli agricoltori e alle abitazioni private», il consigliere regionale chiede al Presidente ed alla Giunta regionale «quali provvedimenti si intendano adottare al fine di programmare, quantificare e stanziare gli importi necessari per avviare i lavori di ripristino idrogeologico delle SS.PP. 53 e 16 e degli altri tratti la cui impraticabilità sta provocando, ormai da anni, disagi notevoli e danni seri e gravi alla popolazione interessata e al fine di ripristinare la effettiva praticabilità delle dette SS.PP. 53 e 16; di procedere alla pulizia periodica dei torrenti (specie Torrente Survolo) che vada da monte a valle, con la finalità di prevenire ed evitare straripamenti e conseguenti allagamenti dannosi per le zone marine e le contrade».
E ancora, di «programmare, attraverso lo stanziamento delle somme necessarie, la realizzazione del ponte finalizzato a collegare Marina di Strongoli alla contrada Santa Focà; di prevedere e stanziare forme adeguate di ristoro per la popolazione alluvionata di Strongoli ed a favore di tutti i soggetti danneggiati: lavoratori autonomi, agricoltori, pescatori, operatori commerciali, nonché in favore dei privati cittadini al fine di riparare i danni subiti dalle abitazioni». (rrm)