Fino al 28 agosto, a Villa San Giovanni, a Palazzo San Giovanni, la mostra personale Il Maestro e l’Allieva di Francesco Siclari e della sua allieva Antonella Cerabona.
Un ritorno intriso di emozioni, a ripercorrere una vita vissuta tra tele e pennelli. La sua carriera, infatti, è iniziata da autodidatta.
«Dipingo da quando ho cinque anni è sempre e solo dal vero. Se oggi mi chiede di disegnare un gallo io lo faccio, anche se non è un soggetto che disegno abitualmente. Ma fa parte della vita quotidiana della mia infanzia. Se invece devo disegnare un leone, magari non riesco perché non ho mai disegnato un leone dal vero» ha raccontato Siclari, che guarda alle tappe formative della sua vita, a partire dalla sua infanzia.
«Ricordo che quando ero ragazzino, percorrevo a piedi scalzi con i miei amici la strada che da Campo Piale portava alla spiaggia di Villa San Giovanni, dietro la stazione. Scendevamo lungo quello che chiamavamo “u fussuni” ed io li costringevo a passare dalla Via Garibaldi, perché lì si trovava il laboratorio di un pittore. Se il pittore era lì, mi fermavo le ore ad osservarlo. La passione per la pittura è iniziata lì».
Dagli anni ‘60 ad oggi, Francesco Siclari ha compiuto un percorso artistico straordinario, caratterizzato da importanti mostre personali in gallerie italiane ed estere, come ad esempio: il Chiostro del Bramante a Roma, la Galleria Florimond di Losanna, la Galleria La Serine di Gland – Ginevra, la Galleria Thuiller di Parigi, Galleria Esart di Barcellona, la Galleria Pinna di Berlino, la Galleria Steiner di Vienna, la Galleria Art et Amcitie di Amsterdam, la Broadway Gallery di New York.
E, poi, le collettive a Montecarlo, al Carrousel du Louvre di Parigi, al Global Project di New York.
«Tutti luoghi in cui mi sono recato personalmente, perché mi piace osservare le persone che visitano una mostra, scrutare gli stati d’animo e poi perché penso che un utente che sceglie di andare a vedere una mostra è più contento se ha modo di parlare con l’autore» ha dichiarato ancora Siclari. E naturalmente il maestro è presente anche a Villa San Giovanni.
Alla domanda “come nasce la mostra Il maestro e l’allieva?”, Francesco Siclari risponde con la generosità dei grandi artisti che hanno avuto successo e non vogliono tenerlo per sè.
«Per far emergere chi lavoro al mio fianco e permetterle successivamente di camminare da sola. Credo che avere la possibilità di esporre con un artista già affermato, possa aiutare a far emergere i propri allievi».
Un progetto iniziato tre anni fa, che poi si è dovuto arrestare a causa della pandemia, e che oggi torna dopo un anno e mezzo di stop forzato.
Le opere dell’allieva, Antonella Cerabona, sono per lo più «racconti nel tragitto del viaggio dentro l’Universo Donna, nudi di una incredibile leggerezza, figure diafane, eteree, espressioni intense e ammaliante, incanto per gli occhi, carezze per il cuore”. Immagini intime, discrete, pose che ci raccontano di turbamenti, di raccoglimenti, che attraverso la bellezza del corpo, ci conducono nelle più intime pieghe dell’anima. Lei è la musa di stessa, ma di lei stessa dice”io non so disegnare, presto solo le mani alla mia anima».
Quelle del maestro, invece sono paesaggi, nature morte e qualche disegno. (rrc)