L’Unicef cosentina, guidata da Monica Perri, al Resort La Castellana, ha fatto una raccolta fondi per assicurare l’assistenza umanitaria in Afghanistan.
«L’Unicef – il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, attraverso la sua direttrice Henrietta Fore, ha lanciato l’allarme: circa 10 milioni di minori in questo paese hanno bisogno di assistenza umanitaria per sopravvivere. Si stima che un milione di bambini soffriranno di malnutrizione acuta grave quest’anno e, senza cure, potrebbero morire. Sono minori circa il 60% dei 550 mila afghani che sono stati costretti a lasciare le proprie case. Da gennaio, le Nazioni Unite hanno registrato oltre 2 mila violazioni gravi dei diritti dei bambini». Sono i numeri riportati dalla presidente del Comitato provinciale dell’Unicef di Cosenza, Monica Perri, restituiscono il quadro di una situazione destinata ad aggravarsi ulteriormente e che necessita di provvedimenti urgenti.
«Purtroppo – ha spiegato – la domanda di aiuti umanitari è destinata a crescere ancora nei prossimi mesi anche a causa della pandemia da Covid-19 e di una forte siccità, con conseguente carenza d’acqua. Dopo 65 anni in Afghanistan – continua Monica Perri – l’Unicef continua ad impegnarsi sul campo per migliorare le vite di bambini e donne, a garantire alcuni servizi essenziali, fra cui assistenza sanitaria, vaccinazioni salvavita contro polio e morbillo, protezione, alloggio, acqua e servizi igienici».
Al momento il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia sta implementando i suoi programmi attraverso la fornitura di servizi per la nutrizione e l’acqua alle famiglie sfollate e spera di espandere queste operazioni in aree che non possono essere raggiunte a causa delle insicurezze.
In questo scenario, la direttrice dell’Unicef Fore comunica che l’organizzazione internazionale resterà in campo e che non ci sarà nessun ritiro per l’agenzia che proseguirà le sue attività salvavita rivolte ai minori e lancia un appello perché sia «assicurato che l’Unicef con i partner umanitari abbiano garantito un accesso sicuro, tempestivo e senza restrizioni ovunque nel paese e che tutti gli operatori umanitari abbiano lo spazio di operare secondo i principi umanitari di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza». (rcs)