La Corte dei Conti ha approvato la procedura per l’attuazione del Gateway Ferroviario del Porto di Gioia Tauro, che assicura, così, il passaggio diretto dei container nel mercato nazionale ed internazionale, tramite ferrovia.
Il giudizio positivo della Corte dei Conti si aggiunge a quello, già ricevuto e altrettanto positivo, del Nucleo Verifica e Controllo dell’Agenzia per la Coesione Territoriale sui tempi di attuazione, adottati dall’AdSp dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, nella realizzazione del nuovo Terminal intermodale del porto di Gioia Tauro.
In linea con gli standard europei, l’infrastruttura occupa una superficie di 325 mila metri quadrati, con una lunghezza complessiva dei nuovi binari pari a 3.825 metri ed aste da 825 metri ciascuna, che consentono di fare partire convogli di lunghezza pari a 750 metri.
Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente Andrea Agostinelli, che ha parlato di «risultato finale di una procedura assai travagliata, che ha visto la sostituzione del partner dell’Ente nel project financing destinato alla realizzazione e alla gestione del gateway ferroviario e che, alla fine, si è perfezionato anche grazie alla costante, lungimirante attenzione del Dipartimento per la programmazione, infrastrutture di trasporto a rete e i sistemi informativi del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili».
«Ora – ha spiegato – possiamo guardare con maggiore attenzione e fiducia a tutti gli investimenti che il Pnrr dedica alle infrastrutture ferroviarie per consentire l’alta capacità sulla dorsale tirrenica e su quella jonica, presupposto indefettibile per il pieno sviluppo della nuova infrastruttura ferroviaria portuale, ma rimane il fatto che lo Stato ha progettato, costruito e collaudato un’opera pubblica considerata strategica in soli quattro anni, con una spesa per la parte pubblica di poco più di 19 mln di euro su 20 preventivati, ma soprattutto ha realizzato un asset da sempre mancante nel porto calabrese».
Nel suo Report preliminare di verifica, l’Ente certificatore degli investimenti finanziati con risorse europee, ha parlato di “efficacia dei risultati” per come richiesto dal Piano Sud 2030. L’opera ha avuto un costo complessivo di 40 milioni di euro, di cui 20 milioni ammessi a finanziamento sui PON FERS Reti e Mobilità 2007/2013, di cui è titolare il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. (rrc)