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Amalia Bruni

L’OPINIONE/ Santo Gioffrè: sulla Sanità troppe voci, poche iniziative

di SANTO GIOFFRÈ – Ho sentito dichiarazione della dr.ssa Amalia Bruni, che è la stessa di Roberto Occhiuto e company, che chiede una legge per annullare il debito della sanità, in Calabria. Non ho capito se chiede la fine del Piano di Rientro o, semplicemente, l’appianamento del debito. Cose che sono totalmente diverse.

Io non so chi consiglia la dr.ssa Bruni. So che quando si parla di queste cose, o si ha il coraggio di infilzare la realtà o ci si accontenta di riempire d’aria fritta la pancia di ogni persona di basse esigenze speculative. Io penso che la dr.ssa Bruni sappia perché la sanità calabrese, da 12 anni, è commissariata non da un ente di carità, ma dal Mef, Ministero che è impersonale, etereo perché ragiona di persone, ma parla attraverso numeri e freddi calcoli.

Chiedere l’appianamento del debito della sanità calabrese, a mio avviso, è la cosa che stanno aspettando tutti coloro che hanno depredato e rubato, negli ultimi 16 anni, miliardi alla Calabria: potentati della sanità privata legati a lobby massoniche e di ‘ndrangheta, studi professionale, fornitori di ogni merce perché sapevano di poterlo fare, godendo della protezione delle istituzioni dello Stato.

Se no, come lasciare, fin dal 2013 bilanci non approvati? Perché la legge sarebbe pericolosa? Perché una legge che appiana tutto senza sapere, prima, quanti sono i debiti, chi li ha prodotti, chi ha rubato e attraverso quale via, cancella qualsiasi possibilità di scoprire i ladri. Non solo! Se a monte non c’è la ricostruzione dei debiti delle Asp, appianando, poiché siamo in un regime in cui la proprietà è sacra, chiunque possiede fatture, decreti ingiuntivi, sentenze non attivati, per vari motivi, anche se già riscossi, si prenderà, nuovamente, gli stessi soldi.

Dite voi, allora che gridiamo a fare per le strade? Forse, dovreste pretendere una semplice legge: separare i bilanci. Il vecchio e il recente, tenendoli assieme, però. Sul vecchio, si deve costituire un ente, una commissione, chiamatela come cazzo volete, che ricostruisca i bilanci degli ultimi 16 anni delle Asp, incrociando i pagamenti effettuati dalla BDE a Catanzaro, dalle tesorerie centrali, dagli uffici economico-finanziari, attraverso i decreti ingiuntivi, le sentenze, le assegnazioni nelle varie piazze italiane, dai TAR…

Qui dentro ci sono i doppi pagamenti… Da quello che si recupera, diversi miliardi, oltre a dare volto e nomi al ladri, si finanzia la nuova ripartenza, oltre con i soldi che arriveranno. E per prima cosa, assunzione di personale sanitario e recupero di un status di posti letto come in Italia. Ma se non si fanno queste cose, oltre a porvi come i peggiori e consapevoli nemici della Gente Calabra, sarete servi sciocchi di ogni felice approfittatore delle vostre miserie. (sg)