Si è conclusa, con successo a Paludi, la nona edizione del Piccolo festival delle Spartenze, manifestazione diretta da Giuseppe Sommario e organizzata dall’Associazione ASsud di Paludi.
Il Festival delle Spartenze è nato nel 2016 dall’esigenza di trovare idee innovative e visionarie per le aree interne che rischiano di spopolarsi. La tematica centrale di questa edizione è stata il Cammino delle Radici. Quattro giorni di proposte, attività pluridisciplinari e collaborazioni con intellettuali, artisti, istituzioni. Si sono svolti incontri, laboratori di teatro e canto di tradizione orale e di comunità, di chitarra battente e, per i più piccoli, di strumenti giocattolo e laboratori didattici. E ancora: serenate tradizionali, escursioni culturali e apericene con prodotti tipici.
Nella prima serata, da uno straordinario dialogo su Simone Weil fra Tommaso Greco ed Enzo Piro è emerso che lo spopolamento e l’abbandono dei nostri paesi può essere curato ponendo attenzione ai bisogni delle comunità, rispettandone la vocazione (poesia contadina), recuperando il senso di responsabilità verso l’altro e ritrovando il senso il senso di comunità. Nell’ultima sera, quasi a chiudere il cerchio, durante un intensissimo incontro, dialogando con il direttore del Festival, Monsignor Francesco Savino (vicepresidente CeiI), e poi, il sindaco di Paludi, Domenico Baldino, il parroco Don Giuseppe Cersosimo, e il Presidente dell’Associazione AsSud, Onofrio Sommario, hanno dibattuto su come rendere i nostri paesi luoghi Eutopici. Durante le quattro giornate del Festival sono state raccontate testimonianze di persone che sono partite/partono, di chi è rimasto, ma anche di coloro che hanno avuto/hanno il coraggio e la voglia di Ritornare.
Molti giovani sono costretti ad abbandonare il proprio paese in cerca di un futuro migliore, in particolare si è puntata l’attenzione sulle partenze dei Ricercatori ai quali è stata dedicata la terza giornata con la IV edizione della Notte dei Ricercatori Italiani nel Mondo che ha visto protagoniste Anna Sconza (Sorbona di Parigi) e Giovanna Caruso (Università di Greifswald-Germania); 2) la presentazione del libro “Spartenze. Paesaggi di confine” curato da Giuseppe Sommario che ha visto gli interventi del curatore, del rinomato chef Francesco Mazzei (il volume contiene un’intervista di Giuseppe Sommario a Mazzei), di Carmine Lupia (Direttore Conservatorio Nazionale Etnobotanica di Castelluccio Superiore, e Francesco Rizzo, (Università Panthéon Sorbonne di Parigi).
Ma non solo ricercatori, sono molti gli italiani e le italiane che ogni anno sono costretti a lasciare il proprio luogo d’origine. Tale situazione ha portato alla chiusura di molte attività locali e ad uno scoraggiamento da parte di chi resta. In questa edizione, infatti, si sono analizzate anche tematiche relative all’agricoltura e all’artigianato con il contributo al dibattito di Antonino Fonsi e Vincenzo Brunetti, imprenditori locali rimasti, o “spartiti” e poi ritornati che sono intervenuti nel corso della seconda giornata del Festiva.
L’impressione è quella di sentirsi soli e vuoti, senza stimoli culturali e sociali. Con il laboratorio di canto e tradizione orale, però, si è potuta notare l’allegria e la dedizione delle donne del paese che, alla chiusura del festival, hanno presentato una meravigliosa restituzione pubblica, tessendo racconto e arte del cucito, e facendo da coro a “Italiani d’America”: drammaturgia di Caterina Pontrandolfo, testi di Giuseppe Sommario, con Caterina Pontrandolfo, Giuseppe Sommario e Raffaele Natale alla chitarra.
La seconda serata, dedicata al laboratorio di chitarra battente, ha riscosso un gran successo: con la partecipazione di alcuni artisti di Paludi e con l’Associazione Felici&Conflenti, le vie del paese si sono riempite di balli e canti all’unisono suscitando molta emozione nel pubblico. Inoltre, tutte le sere, la Proloco ha deliziato la gente con i prodotti tipici del posto. Nel corso della serata si è svolta un talk dal titolo “Dai viaggi delle radici alle radici del viaggio” che ha visto gli interventi di Pierangelo Campodonico (Direttore del Museo dell’Emigrazione), di Vittoria Baldino (vicepresidente gruppo m5s alla Camera) e Angelo Brutto (coordinatore provincia di Cosenza Fratelli d’Italia), dei sindaci di Paludi, Domenico Baldino, Cropalati, Domenico Citrea, e Sellia Superiore, Sara Giordano.
Inoltre, va sottolineato che, quest’anno, le Spartenze sono state parte del progetto “Nuovi Radicamenti” che ha occupato l’ultima giornata del Festival: un progetto che vede insieme 18 comuni calabresi (Brognaturo è il comune capofila) fra i quali Paludi, e che ha come fine una nuova narrazione della Calabria, un modo nuovo di raccontarsi e rinsaldare il legame con chi se ne è andato.
Infine, segnaliamo il campus AsSud. Curato da Anna Frabotta, Giuseppe Sommario, Sara Cappucci, Mariel Pitton Straface ed Erminia Madeo, il campus ha visto la partecipazione di studenti della Sorbonne, della Holden e della Sapienza che hanno curato i contenuti social del Festival e nei prossimi mesi realizzeranno il numero 2 del magazine “Paluri. Il Piccolo Magazine delle Spartenze”.
E, degna di nota, è anche la novità assoluta delle Spartenze dei Piccoli: un’occasione unica per i bambini di poter condividere storie, giochi, arte e musica. Una novità briosa e fresca che ha riscontrato grande successo.
Tommaso Greco ha ricordato, durante il dibattito della prima sera, una frase di Sadhguru: «Mettere il benessere degli altri al di sopra del tuo crea un diverso tipo di forza, una forza che ti accompagnerà per tutta la vita e oltre».
E, sicuramente, il Piccolo Festival delle Spartenze ha avuto modo di analizzare una delle soluzioni più importanti per non sentirci abbandonati: stare insieme, nel bene e nel male, passando dal primato della forza alla forza del margine. Un’inversione dello sguardo che porterà i paesi delle aree interne a rigenerarsi e magari a salvare in centro stesso.(rcs)