Sono stati consegnati, al Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria, i Premi Internazionali Rhegium Julii, promossi dal Circolo Culturale Rhegium Julii, guidato da Pino Bova e giunti alla 56esima edizione.
«Il premio Rhegium Julii è come il vino, migliora con il passare degli anni», ha detto il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, in apertura della serata, sottolineando come questa edizione sia stata «davvero straordinaria, per la qualità dei premiati e quindi delle presenze che hanno arricchito la nostra città».
I premiati, infatti, sono stati Andrea Riccardi col premio internazionale Città dello Stretto; Emanuele Trevi, premio Corrado Alvaro per la narrativa; Umberto Galimberti, premio Leonida Repaci per la saggistica. Renè Corona, premio Lorenzo Calogero per la poesia; Luca Addante, premio Gaetano Cingari per gli studi meridionalistici.
«Nel pomeriggio – ha detto Falcomatà – abbiamo avuto la possibilità di incontrare ed ascoltare le parole del professore Riccardi che ha discusso insieme a giornalisti e cittadini rispetto a tematiche di attualità, quali la pace e alla necessità di camminare sempre su un percorso di integrazione tra i popoli, di solidarietà nei confronti dei più deboli».
«Era come ascoltare la ricetta – ha continuato – che occorre anche alla nostra città. Reggio Calabria lo ha sempre fatto nel corso della sua storia. Un momento di altissima cultura che è proseguito per tutta la cerimonia della consegna dei premi 2024».
La cerimonia di premiazione è stata preceduta dalla prima proiezione di “Memorabile” il docufilm dell’estate reggina.
«Con questo docufilm abbiamo raccontato una forte emozione – ha affermato il sindaco sul palco – si tratta di un cortometraggio di circa 25 minuti, un tuffo in questi mesi estivi appena trascorsi. Non si è trattato solo di un esercizio accademico che voleva dire quanto è stata ‘memorabile’ l’estate 2024, ma un prodotto che vuole fare da stimolo per il futuro, sempre di più e sempre meglio».
«Ci dimostra quanto potenzialmente il nostro territorio è in grado di offrire e può fare – ha concluso – camminando in ‘comunione’ con tutte le belle realtà della nostra terra. Le istituzioni, associazioni, imprenditori, commercianti, tutti coloro che vogliono vivere in una città bella e gentile, sono la migliore forma di promozione e di testimonianza per il nostro territorio».
A condurre la serata la giornalista Ilda Tripodi.
«Sono felice di tornare a Reggio e di trovare una città bella, viva, vivace, ariosa, luminosa. E non con quell’aria polverosa che qualche volta ho trovato», ha detto Ricciardi nel corso della cerimonia, svoltasi a Palazzo Alvaro nell’ambito del Premio, ringraziando il sindaco Falcomatà «e tutti voi per la calorosa accoglienza».
La perdita della memoria dell’orrore della guerra viene individuata come causa principale dell’ assenza di determinazione rispetto ai valori di pace, umanità, convivenza civile. Secondo Riccardi la comunità internazionale vive pericolosi votati alla violenza quale effetto diretto dell’ assenza di identità nonché della crisi, non solo in Europa, del Cristianesimo, un declino valoriale determinato anche dalla società iperliberista, consumista e individualista che premia la competizione distruggendo il senso di comunità premiando l“Io” rispetto al “noi”. Il rischio peggiore è quello di divenire “indifferenti”.
Nel corso del suo intervento il sindaco ha anche ricordato e sottolineato che «la città di Reggio è il prodotto di una densa stratificazione di culture ed identità differenti e complementari, che nel corso della sua storia hanno non solo attraversato la città, ma, di fatto, hanno contribuito a creare un’identità unica, fondata sui principi dell’accoglienza, della solidarietà, del dialogo; la nostra è una città che dimostra che le differenze sono patrimonio e non strumento di divisione: siamo da sempre una comunità accogliente ed aperta».