Giovedì 7 novembre, a Reggio, alle 17.30, nella Sala Conferenze dell’Unipegaso, sarà presentata l’opera scultorea “Omovoia” dell’artista reggino Giuseppe Gattuso.
L’evento è stato organizzato dalla Fondazione Mediterranea e dalla Fidapa di Reggio Calabria, per rendere omaggio e presentare alla maggiore attenzione della cittadinanza un’opera artistica carica di significato, colmando uno spazio inspiegabilmente lasciato vuoto dall’amministrazione comunale, e ideata per ricordare la nascita dell’antica Rhegion.
Con l’occasione si proporrà un esaustivo excursus della storia reggina, focalizzata soprattutto sulle sue origini, curata dal dott. Gabriele Quattrone, psichiatra reggino, dal punto di vista antropologico e culturale, e dal prof Pasquale Amato, storico dell’Università di Messina, per l’aspetto prettamente storico. A presentare e moderare l’evento, dopo i saluti e l’introduzione da parte della dott.ssa Teresa Alfieri, presidente della Fidapa Reggio Calabria, sarà il dott. Vincenzo Vitale, presidente della Fondazione Mediterranea.
Il dott. Vitale, tra l’altro, affronterà il tema della “insularità” reggina nel contesto regionale calabrese, evidenziando quanto presente nel nostro dna del modo di intendere la vita e i rapporti interpersonali dell’antica Grecia, e sottolineando come sia proprio questo lascito identitario ad aver causato le nostre fortune e le nostre disgrazie.
Con felice intuizione il maestro Giuseppe Gattuso ha voluto intitolare Omonoia la sua produzione scultorea che svetta nel Parco Lineare Sud a Reggio Calabria. Personificando la concordia sulle monete sia ellenistiche che di età imperiale romana, il concetto di Omonoia nell’antica Grecia indicava l’universale comunità degli uomini ma anche quel vincolo morale che sta alla base di una comunità basata sulla sintesi di natura e legge. Con il concetto di Omonoia, quindi, ai tempi della fondazione di Rhegion si concretizzava una sostanziale parità tra gli Elleni e i Barbari, ovvero tra i Greci con i loro discendenti e gli stranieri o i popoli nativi nelle colonie della Magna Graecia. L’Omonoia, pertanto, può considerarsi il cemento che rese possibile la crescita e lo sviluppo della greca Rhegion in un ambiente “barbaro” popolato dai nativi locali. (rrc)