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A Roccella Jonica la due giorni sulla Blue Economy

A Roccella Jonica la due giorni sulla Blue Economy

Domani, venerdì 27 maggio e sabato 28, a Roccella Jonica, all’ex Convento dei Minimi, è in programma Blu Thinking: il futuro che viene dal mare, la due giorni di incontri sulle potenzialità della Blue Economy per lo sviluppo della Calabria, organizzato dal Comune di Roccella Jonica e Flag Jonio 2.

L’iniziativa, che vedrà riunirsi gli attori regionali delle filiere che compongono la Blue Economy, gli attori istituzionali nazionali e regionali che si occupano dei temi ad essa connessi, esperti di fama nazionale e “testimonial” di best practices di settore,  si articolerà in tre sessioni che faranno il punto sui temi: “La filiera ittica” (venerdì 27 dalle ore 9.30), con il contributo conclusivo dell’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo; “Il turismo costiero” (venerdì 27 dalle ore 16.00), con le conclusioni dell’assessore regionale al Turismo Fausto Orsomarso; “Blue Economy e innovazione” (sabato 28 dalle ore 9.30),  con  gli interventi finali del sindaco di Roccella, Vittorio Zito, e del presidente del Flag Jonio 2, Ernesto Alecci, dedicati alla realizzazione di “Un manifesto della Crescita Blu in Calabria”.

Nel corso degli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza della rilevanza delle attività legate al mare nel peso dell’economia del Mediterraneo e del suo potenziale sviluppo. Allo stesso modo è sempre più evidente per il mare la difficoltà di contemperare la crescita economica con la sostenibilità ambientale. Non solo gli ecosistemi marini sono sempre più esposti alla crescente pressione antropica, ma anche le nostre coste e le nostre infrastrutture costiere si rivelano estremamente vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico.

È per favorire uno sviluppo economico che tuteli una risorsa naturale così preziosa che l’Unione Europea promuove la Blue Growth – Crescita Blu, una strategia a lungo termine per sostenere la crescita sostenibile nei settori marino e marittimo, che riconosce nei mari un motore per l’economia europea, con enormi potenzialità per l’innovazione e la crescita.

Il segmento della Blue Economy si caratterizza per la sua trasversalità intercettando e interconnettendo diverse filiere produttive: il settore ittico, l’acquicoltura e la lavorazione del pesce, l’industria delle estrazioni marine, la cantieristica navale e la nautica da diporto, il turismo sportivo e la ricettività costiera, il trasporto merci e passeggeri. Un insieme di attività eterogenee che hanno come comune denominatore proprio il “mare”.
Una forza imprenditoriale che rappresenta un motore per la produzione economica, come testimonia l’ultimo rapporto dell’Unione Europea sulla Blue Economy  che restituisce la cifra di 218 miliardi di euro di valore aggiunto e 5 milioni di occupati. In Italia il valore aggiunto prodotto nel 2020 è arrivato a 47,5 miliardi di euro, pari al 3,0% del totale dell’economia italiana.

Il mare, e quindi la Blue Economy, è senza dubbio la risorsa più importante sulla quale poter fondare la ripresa e lo sviluppo della economia calabrese. Quello della Blue Economy è forse l’unico settore produttivo nel quale la nostra Regione occupa i primi posti in termini di valore aggiunto prodotto, numero di imprese operanti e numero di occupati. E tutto questo senza che siano state esplorate e soprattutto valorizzate tutte le potenzialità che derivano dall’eccezionale sviluppo costiero della regione, dall’affaccio su due bacini del Mediterraneo e dagli amplissimi margini di miglioramento delle performances di settore.

Oggi, nel pieno degli sforzi per la ripresa, la nostra sfida è quella di considerare il “sistema mare” un alleato strategico per una competitività sostenibile, per la lotta al cambiamento climatico, per valorizzare la biodiversità, per vincere la battaglia dell’approvvigionamento energetico e idrico. (rrc)