Diventerà l’autoparco della Polizia locale e un’area per ammassamento soccorritori e la Protezione Civile, il bene confiscato alla criminalità organizzata a Rosarno.
Si tratta di un terreno agricolo con fabbricato annesso che si trova sulla Strada Statale 18 che collega Rosarno a Gioia Tauro, la cui procedura di gara inerente l’affidamento dell’esecuzione dei lavori è stata espletata dalla Stazione Unica Appaltante della Città Metropolitana di Reggio Calabria. La Suap ha consegnato definitivamente il progetto alla ditta Imcore Srl, il cui costo dell’intervento ammonta ad un totale di 440 mila euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mentre le funzioni di responsabile Unico del Progetto sono state assegnate all’architetto Alessandro Messina, dirigente dell’Area Tecnica del Comune di Rosarno, il quale sta curando il complesso capitolo dei numerosi beni confiscati di proprietà comunale. Lo ha fatto sapere il vicesindaco di Rosarno, Teodoro De Maria con delega ai Lavori Pubblici il quale, con la collaborazione del sindaco, Pasquale Cutrì, e con gli Uffici Comunali preposti, stanno procedendo spediti per appaltare e completare i progetti di recupero dei beni confiscati alle mafie finanziati dal Pnrr, un lavoro che ha aveva avviato la commissione straordinaria antimafia la quale ha deciso di investire la maggior parte dei soldi provenienti dall’Europa riutilizzando i 53 beni di ex proprietà delle famiglie di ‘ndrangheta di Rosarno.
A questo proposito il vicesindaco De Maria ha garantito che l’amministrazione si impegnerà a concludere i progetti incanalati dalla triade prefettizia.
«Il progetto di questa amministrazione comunale è quello di trasformare i beni del potere criminale in beni per la collettività», ha asserito il forzista De Maria, scandendo: «riutilizzeremo tutti i beni confiscati alla ‘ndrangheta di Rosarno messi al bando per finalità sociali».
Lo stesso vicesindaco ha informato che durante la fase delle indagini per la verifica delle condizioni del bene in questione, il fabbricato è risultato essere in buone condizioni e lo stesso ospiterà i mezzi di servizio utilizzati dalla Polizia locale e il terreno sarà trasformato un un’area d’attesa e accoglienza in caso di emergenze.
Va ricordato che nell’ambito della progettazione con fondi Pnnr ci sono a disposizione oltre 3 milioni di euro che consentiranno di riconvertire tutti i beni confiscati alla criminalità organizzata per uso sociale e civile. Dunque, dopo l’appalto aggiudicato per la riconversione e la riqualificazione di un bene confiscato in contrada Carmine per la creazione di una struttura sociale grazie al maxi finanziamento di 1 milione e 383 mila euro, ora tocca al progetto per la costruzione dell’Autoparco della Polizia Locale e Area per Ammassamento Soccorritori – Protezione Civile, in terreno confiscato alle mafie.
L’elenco dei beni, inoltre, può essere monitorato dai cittadini rosarnesi, poiché è stato pubblicato nell’apposita sezione “Beni confiscati” dell’albo pretorio dell’ente rosarnese ed inviato alla Anbsc frutto di un monitoraggio e ricognizione dei beni, compiuti da una task force composta da tecnici e personale della Polizia locale, con la predisposizione di un’apposita scheda di monitoraggio completa di dati catastali, tecnici e documentazione fotografica.