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A settembre a Santa Maria del Cedro la Marcia per la pace universale

A settembre a Santa Maria del Cedro la Marcia per la pace universale

A settembre si terrà la Marcia per la pace universale nell’ambito del Mediterraneo Cedro Festival, in pogramma a Santa Maria del cedro dal 5 all’8 settembre. Lo ha reso noto Angelo Adduci, presidente del Consorzio del Cedro di Calabria, sottolineando che questo festival «rappresenta non solo un’importante opportunità per valorizzare le eccellenze locali, ma anche un’occasione per diffondere un messaggio globale di pace e fratellanza».

Il Cedro di Santa Maria del Cedro, considerato dai Rabbini un frutto “divino”, invita alla riflessione sui nostri legami umani e sulla nostra appartenenza a un tutto unitario che è la vita nel suo significato sacro e religioso. Il Cedro è un’offerta al divino, un simbolo di bellezza, di armonia universale e di riconciliazione. La bellezza, come suggerisce la radice sanscrita Bet-El-Za, è “il luogo dove Dio brilla”; è più di una semplice estetica: è un’esperienza che tocca l’anima e ci unisce. In questo contesto, è fondamentale ripensare il nostro ruolo di custodi della Terra, che ci sostiene e nutre al di là delle nostre convinzioni personali.

Con questa manifestazione, intendiamo celebrare l’essenza autentica di questa coltura-cultura millenaria ed il valore universale del dialogo come unico strumento per risolvere pacificamente i conflitti, in un momento storico in cui la comprensione reciproca e la cooperazione globale sono più urgenti che mai.

«Il nostro Consorzio, coinvolgendo tutta la filiera – ha detto Adduci – è da sempre impegnato nella promozione, valorizzazione e tutela di questo “marcatore identitario” sia a livello nazionale che internazionale. Per raggiungere questo obiettivo, è importante, allo stesso tempo, partecipare attivamente anche alle manifestazioni locali per celebrare le nostre tradizioni e i nostri valori identitari, specialmente in un periodo di grande affluenza che ci consente di mostrare al mondo un patrimonio culturale di inestimabile valore». 

«Il lavoro finora svolto, caratterizzato da sinergie – ha proseguito – creazione di reti, innovazione e comunicazione, sostenuto dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dall’Accademia Internazionale del Cedro, dall’Università della Calabria, dal Cnr – Ispa di Bari, dall’amministrazione comunale di Santa Maria del Cedro e dalle amministrazioni della Riviera dei Cedri, sotto l’egida del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, ha permesso di costruire una narrazione condivisa del territorio e delle sue eccellenze. Abbiamo una storia straordinaria che può mettere in risalto tutta la Calabria e aprirsi al mondo attraverso il Mediterraneo. E se il mondo ci ha notati, ciò è accaduto perché siamo stati capaci di raccontarla. Su questo pianeta non c’è niente di più potente di una storia».

«La stampa locale, nazionale e internazionale ha svolto, poi – ha detto ancora – un ruolo cruciale nel far conoscere la nostra storia e le nostre eccellenze. Grazie al loro supporto, siamo riusciti a raccontare il territorio con la giusta visibilità e a raggiungere un pubblico più ampio. Ora, però, dobbiamo raccogliere i frutti di questo lavoro, per Santa Maria del Cedro, per la Riviera dei Cedri e per tutta la Calabria. Siamo in una posizione di forza ma dobbiamo essere consapevoli di questo. Dobbiamo lavorare e cooperare per dare al nostro territorio le opportunità e il riconoscimento che merita, per la terra straordinaria che è e per le persone che vi abitano, così come per i visitatori che ogni anno si recano sulla Riviera dei Cedri, spinti dal desiderio di conoscere la nostra storia e le nostre tradizioni».

«Questo festival – ha sottolineato – si svolge in un momento di congiunture sia favorevoli che sfavorevoli. Da un lato, l’universalità del Cedro di Santa Maria del Cedro sta esprimendo tutto il suo significato; dall’altro, il lavoro compiuto in questi ultimi 25 anni necessita di essere compreso, condiviso e sostenuto. In questo festival desidero lanciare due messaggi: il primo è rivolto all’esterno, invitando tutti a partecipare e promettendo emozioni; il secondo è interno, affinché questo festival rappresenti e celebri, anche attraverso il Cedro, il passaggio dalla preistoria alla storia, ispirati da un concetto espresso dal nostro poeta Franco Galiano. La forza di questo festival sarà proprio la partecipazione degli attori del territorio».

Anche quest’anno il programma del festival include intrattenimento, stand gastronomici con prodotti tipici, artigianato locale, show cooking e attività culturali che esaltano la versatilità del Cedro. Inoltre, gli spettacoli musicali, con la partecipazione del maestro Enzo Gragnaniello, arricchiranno l’evento con riflessioni sull’amore, sulla libertà e sulla pace universale. 

«Il messaggio di tale manifestazione – ha evidenziato – è diretto soprattutto ai giovani, invitati a rimanere in Calabria, a rivisitare in un viaggio introspettivo di affetto, la memoria identitaria del proprio territorio e degli annessi valori per non cercare altrove quella ricchezza che è già attorno a loro, sotto i loro occhi: scommettere fiduciosi su di un frutto dalle enormi potenzialità economiche e sociali, con un impegno di promozione sinergica e sfida comune non più rinviabili». (rcs)