Si è chiusa, con successo, la nona edizione del Festival delle Migrazioni di Acquaformosa, organizzato dall’Associazione don V. Matrangolo.
«Un’edizione – si legge in una nota dell’Associazione – svolta in totale sicurezza, grazie alle azioni anti Covid messe in campo, che è riuscita ad avere numeri importanti, con una capillare copertura sui social dove si sono registrate migliaia di interazioni».
Una cinque giorni, dunque, densi di iniziative con dibattiti, seminari, presentazioni di libri, musica, arte e film con al centro il tema l’umanità non ha confini.
«Anche quest’anno – ha commentato il presidente dell’Associazione “don Vincenzo Matrangolo”, Giovanni Manoccio – abbiamo affrontato il tema delle migrazioni con importanti ospiti nazionali e internazionali e lo abbiamo fatto guardando al futuro. Il protocollo d’intesa firmato con altre associazioni ci consente infatti di pensare a un progetto permanente, uno scambio continuo con altre realtà internazionali».
«Ma non solo – ha aggiunto – abbiamo trattato anche il tema del caporalato, una male da estirpare. E poi la musica con lo splendido concerto di Roberto Vecchioni, che ha deciso di ripartire proprio da Acquaformosa dove ha tenuto una vera e propria lezione magistrale».
«Il bilancio di questo Festival 2020 – ha concluso Manoccio – è, come tutti gli anni, più che positivo. Il compito che ci attende nei prossimi mesi è di continuare a operare per un mondo di pace e solidarietà. L’unico mondo possibile».
L’incasso delle serate del Festival delle Migrazioni 2020 sarà devoluto in beneficenza per sostenere una missione umanitaria in Albania. (rcs)