Giuseppe Adduci, direttore di Confagricoltura Cosenza, è intervenuto sulle novità introdotte dalla riforma Pac 2023/2027, «le misure adottate non sostengono adeguatamente le imprese agricole professionali che investono, creano occupazione e sono fortemente orientate al mercato».
In virtù di possibili complicazioni e per orientare al meglio le scelte delle imprese, Confagricoltura Cosenza ha messo in campo una serie di seminari informativi il primo dei quali si è tenuto lo scorso 6 dicembre ad Amendolara.
Ciò è emerso nel corso dell’Assemblea dei Soci di Confagricoltura Cosenza, aperta dalla presidente Paola Granata: «ci siamo incontrati a dicembre scorso, sollevati per esserci lasciati alle spalle le difficoltà generate dall’emergenza pandemica e fiduciosi nel futuro. Invece, ad un anno di distanza, la situazione è ancora più complicata e la prospettiva non è certo delle più rosee».
«È stato un anno terribile per le aziende – ha proseguito Granata –: aumenti indiscriminati su tutto ciò che è necessario per la produzione, siccità, conflitto russo-ucraino e speculazioni senza controlli hanno provocato una situazione devastante con cui dovremo fare i conti a lungo. A tutto ciò va ad aggiungersi l’entrata in vigore della nuova Politica Agricola Comunitaria, certamente non favorevole alla filiera agroalimentare italiana».
«È un quadro un po’ allarmante – ha proseguito – e in questo contesto il ruolo di Confagricoltura diventa ancora più necessario: nella vicinanza costante alle aziende da parte della direzione e dell’organico, nella presenza fattiva sul territorio, nella comunicazione mirata e specialistica. E i numeri ci danno ragione, registrando l’ingresso di 300 nuovi associati».
Dall’assemblea dei soci sono emerse inoltre delle richieste da sottoporre al Governo e alle istituzioni locali, che vanno dalla proroga delle misure per contenere il caro bollette e il rincaro dei prezzi del carburante agricolo almeno fino a luglio 2023, alla necessità di provvedimenti a sostegno della liquidità delle imprese (che potrebbe essere individuata nel prolungamento delle moratorie sui prestiti accordate nel periodo dell’emergenza sanitaria attualmente in scadenza), alla richiesta di rifinanziamento del fondo filiere e di interventi a sostegno del settore zootecnico.
Il 2022 è stato un anno difficile e le prospettive per il 2023 non sono migliori. Confagricoltura auspica scelte opportune e di buon senso che vadano in direzione di una crescita economica, della creazione di infrastrutture che connettano l’agricoltura italiana al mercato internazionale, dello sviluppo di impianti fotovoltaici ed eolici compatibili con il potenziale produttivo del comparto. Ma è chiaro a tutti che senza investimenti non sarà facile uscire dalla crisi attuale e che la copertura del fabbisogno dei prodotti essenziali non può più essere affidata a terzi. (rcs)