di FRANCO BARTUCCI – Dopo medicina ecco che all’Unical con il prossimo anno accademico, tutto è pronto per dare il via anche al corso di laurea in Infermieristica. Infatti è arrivato l’accredito da parte del Ministero dell’Università per come riporta una nota stampa dell’ufficio Comunicazione dello stesso Ateneo. Questo risultato si apprezza ancora di più per il fatto che cade nel cinquantesimo anniversario del primo anno accademico 1972/1973.
Gli ispettori dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione dell’università e della ricerca), arrivati in sede nei mesi scorsi, hanno infatti espresso giudizio pienamente positivo sull’attivazione del corso e, nei giorni scorsi, è pervenuta la comunicazione dell’avvenuto accreditamento. Il corso di laurea sarà, quindi, attivo già da questo anno accademico.
Per essere ammessi occorrerà superare una prova di ammissione programmata a livello nazionale che quest’anno si svolgerà il 14 settembre. Per iscriversi alla prova, bisognerà consultare il bando pubblicato nella sezione “Ammissione infermieristica” sul portale Unical. I candidati saranno ammessi all’iscrizione in funzione dei posti disponibili, sulla base del posizionamento conseguito nella graduatoria finale.
Il corso di laurea in Infermieristica dell’Unical si colloca all’interno dei corsi di laurea delle professioni sanitarie, con l’obiettivo di formare operatori che svolgano con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione delle malattie, all’assistenza dei malati e delle persone con disabilità e all’educazione sanitaria.
I nuovi infermieri saranno responsabili dell’assistenza e della cura delle persone ammalate, andranno a svolgere una delle professioni più nobili, che può fare una grande differenza nella vita degli altri.
Il titolo conseguito al termine degli studi è abilitante alla professione di infermiere e consente al dottore in Infermieristica – previa iscrizione all’albo professionale – di svolgere l’attività in strutture sanitarie, pubbliche o private, nel territorio e nell’assistenza domiciliare, sia in regime di dipendenza che libero-professionale.
Il corso Unical è articolato in tre anni e unisce alle tradizionali metodologie didattiche, anche l’uso di laboratori professionalizzanti e modalità di insegnamento basate sulla simulazione medica avanzata, ovvero l’uso della realtà virtuale e delle tecnologie digitali. Durante il percorso formativo, inoltre, viene offerta agli studenti l’opportunità di intraprendere percorsi di mobilità in Europa (programma Erasmus+) e nel resto del mondo.
«La richiesta di infermieri nel servizio sanitario pubblico e privato – ha commentato il Rettore Nicola Leone – è continua e costante. Essi rappresentano una risorsa indispensabile per la sanità, ma non ce ne sono abbastanza per ricoprire tutti i posti vacanti. Basti pensare che, nei giorni scorsi, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha ipotizzato che, per coprire il fabbisogno, ci si potrebbe “rivolgere a qualche Paese straniero, che magari abbia una buona formazione in campo infermieristico”. Secondo i dati dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), infatti, il numero totale di infermieri per abitante in Italia è inferiore rispetto a quasi tutti i paesi dell’Europa occidentale, presentando un deficit di 2,6 infermieri ogni 1.000 abitanti rispetto alla media europea: mancherebbero quindi ben 148.366 infermieri».
«La Calabria, poi – ha aggiunto – è la terzultima regione d’Italia per numero di infermieri per abitante. Ecco perché questo corso, che si inserisce nel progetto Unical per la sanità, è particolarmente importante perché offrirà – da un lato – agli ospedali calabresi, che hanno difficoltà ad arruolare infermieri, preziose risorse umane e – dall’altro – a tanti giovani studenti la possibilità di intraprendere un percorso professionale di qualità e di grande importanza civile».
«Un ringraziamento particolare – ha concluso il Rettore – va al dottor Nicola Ramacciati, responsabile coordinatore dei tirocini, che ha creduto sin dal primo momento nel nostro progetto e ha contribuito in modo decisivo a definire un percorso formativo innovativo e di alta qualità. Per questa nuova sfida ha deciso di lasciare l’Azienda ospedaliera di Perugia, per venire a formare le nuove leve infermieristiche della nostra università».
Un risultato pregevole che si è ottenuto grazie all’impegno assiduo del prof.Sebastiano Andò e dei suoi collaboratori, sia amministrativi, Salvatore Ricchio, assiduo lavoratore, sia quelli della docenza della Facoltà di Farmacia e Scienze della Salute e Nutrizione, che negli anni ha portato a questo risultato di un’area medica di qualità.
Mentre al Rettore Leone, riconosciuto grande esperto e maestro della informatica digitale, a differenza dei rettori che lo hanno preceduto, va riconosciuto il merito di aver creduto da subito a tale immenso e passionevole lavoro svolto dalla squadra di sostenitori dell’iniziativa e di essersi speso per il risultato finale. (fb)