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Il cantiere a piazza De Nava a Reggio

Aperto il cantiere dei lavori per lo scempio di piazza De Nava a Reggio

Ma in questa città ci sono degli amministratori che guardano, osservano e, soprattutto, ascoltano quello che pensano i cittadini? A ben vedere, no. 

Lo scempio di piazza de Nava il cui “restauro” nasconde, in realtà un disastroso intervento di demolizione non solo fisica ma anche della memoria storica cittadina, ne è la dimostrazione lampante. Ieri mattina sono apparsi gli operai del nascente cantiere che dovrà sventrare (perché così ha deciso la Sovrintendenza alle Belle Arti e gli imbelli nostri sindaci di Comune e Metro City sono rimasti indifferenti al malumore che da tempo serpeggia tra i reggini a proposito della “distruzione” della piazza. Il cui nuovo progetto prevede un “non luogo” (dove troveranno spazio – ci scommettiamo – bancarelle di pipi e patati e saddizzhu per la felicità di qualche “cardolo”. Ma non è vero che il Comune è inerte: il 14 febbraio ha firmato l’ordinanza che blocca le strade adiacenti al cantiere che fronteggia il museo e che “rivoluzionerà” (oltre al traffico) anche l’aspetto di una pizza storica, tanto cara ai reggini. Dunque ha dato il via libera ai lavori.

Del resto a una città che continua a permettere l’oltraggio dell’ex cinema-teatro Siracusa, sul corso Garibaldi, dove un tempo si esibivano grandi compagnie e oggi si servono hamburger e patatine, cosa si può domandare? Cosa ci si può aspettare? I reggini devono dare un segno forte per fermare lo scempio: ancora il buldozer che torneggia nel cantiere non ha dato il primo colpo di benna: il cantiere va bloccato, con mezzi legali e senza protervia o violenza, ma la Città deve ribellarsi. Reggio è dei reggini, non di chi siede (diremmo quasi abusivamente, date le circostanze e i guai di Falcomatà) nelle poltrone di comando. (s)

FERMARE I LAVORI !

di PASQUALE AMATO – Mi dispiace molto di non poter partecipare alla riunione del Primo Marzo perché arriverò con l’aereo della sera da Roma di ritorno dall’Avana, dove ho portato con orgoglio ancora una volta il nome di Reggio, mio primo luogo dell’anima. Consideratemi pienamente d’accordo con qualunque azione sarà decisa per fermare i novelli Attila e i Giuda loro complici. Tra essi sono da annoverare i tanti Pilato che non hanno mosso un dito per “non urtarsi con i poteri”, perdendone benefici di varia natura. Hanno guicciardianamente sacrificato l’interesse generale della Comunità reggina ai loro interessi “particulares”.

Per quanto mi riguarda dirò NO a qualunque invito a partecipare a EVENTI organizzati da questi “complici” per omissione. Tra essi so che ci sono miei cari amici e miei estimatori, che mi hanno invitato più volte a relazionare in Eventi da loro organizzati. Li esorto sin da ora a non invitarmi più. Perché la mia risposta sarà NO e sarà preceduta o accompagnata da dimissioni laddove sono socio o componente di loro organismi.

Il delitto contro la storia della città è troppo troppo grande per poterlo ignorare. 

Riporto il Comunicato di Vincenzo Vitale,  Presidente della Fondazione Mediterranea (cui sono orgoglioso di aver aderito come Socio per la coerente azione in difesa della Storia della Città), pubblicato nella Chat del Comitato Civico per Piazza  De Nava:

“Carissimi, penso che lo sappiate già tutti: è stata cantierata la demolizione di piazza De Nava. 

Già da oggi sono in contatto con i legali per studiare un’opposizione, per come si era stabilito nell’ultima riunione. 

La prossima riunione deliberante viene fissata, con i soliti sette giorni di anticipo, per mercoledì prossimo, 1° marzo, alle ore 17 al piccolo auditorium di via Giusti.

Si relazionerà sui contatti con lo Studio Panuccio, che ha proposto il ricorso al Tar contro il progetto Prosperetti, vincendolo, e deliberemo in merito ad altre iniziative, oltre quelle già deliberate e in corso. 

Ci vedremo mercoledi 1° marzo alle 17 al piccolo auditorium di via Giusti, gentilmente concessoci in uso pro bono dal dott. Lamberti”. (pa)