Il sindaco f.f. del Comune di Reggio, Paolo Brunetti, ha incontrato i residenti della frazione collinare nella Sala Parrocchiale di Ortì, esponendo le problematiche e le maggiori criticità del centro collinare che attende risposte, in alcuni casi, da decenni.
Viabilità, precarietà idrica, pubblica illuminazione, ripopolamento e decentramento sono stati gli argomenti maggiormente trattati ed articolati, temi che accomunano, in verità, Ortì al resto dei borghi dell’area interna cittadina. Un confronto civile e democratico, quasi esemplare, ha consentito di affrontare punto per punto ognuna delle questioni sollevate con le risposte e gli approfondimenti opportunamente richiesti.
Brunetti ha comunicato che una volta approvato, entro fine mese, il bilancio previsionale, «l’Amministrazione sarà finalmente libera dai legacci del predissesto, con una possibilità di spesa e programmazione all’altezza dei bisogni e dei servizi essenziali per la cittadinanza».
Le periferie, a tal proposito, hanno ricevuto molta attenzione e l’annuncio del sindaco facente funzioni stavolta mette il sorriso all’intera comunità di Ortì: «Dopo oltre cinquanta anni di attesa abbiamo concretamente chiuso un percorso atteso da questo territorio da troppo tempo: la strada Archi-Ortì verrà finalmente sistemata consentendo un collegamento alla città più rapido e sicuro».
«Il progetto, realizzato dalla Città Metropolitana – ha spiegato – è stato finanziato successivamente dal Comune di Reggio Calabria con un totale di un milione e 500mila euro, con i prezzi aggiornati al 2023, e saremo nella condizione di renderlo esecutivo in tempi relativamente brevi. Saranno necessari ulteriori fondi per connetterla ancora meglio alle arterie cittadine in un prossimo futuro – fa sapere ancora Brunetti – ma intanto è stato compiuto un grande passo in avanti».
Nel ricordare l’impegno profuso dall’ex consigliere Filippo Bova e dall’attuale assessore Rocco Albanese, Brunetti annuncia anche l’investimento di 300mila euro per le strade interpoderali, a supporto sostanziale della viabilità interna delle campagne e quindi del loro recupero.
Novità anche sul tema della pubblica illuminazione rispetto al quale, viene fatto sapere, a breve partirà la sostituzione integrale di tutte le lampade con dispositivi a led che garantiranno un cospicuo efficientamento e risparmio energetico, nonchè la sostituzione e l’implementazione dei quadri elettrici di tutta la linea.
Con i fondi React è previsto anche un intervento sul settore idrico, sia per il potenziamento ed il miglioramento del servizio delle condotte pubbliche che per la pulizia delle sorgive, storicamente riferimento anche sociale per l’intero borgo orticiano. Attività intense poste in essere anche per la ripotabilizzazione delle acque di fontane pubbliche e rubinetti domestici con i già effettuati adeguamenti relativi a clorazione e pulizia del serbatoio.
Affrontata con attenzione anche la questione dell’utilizzo a favore del paese dell’acqua utilizzata precedentemente dall’ormai fallita società “Montechiarello” per l’ex campo da golf; acqua che scorre in condotta comunale ed alimenta tre laghetti che, salvo utilizzo per pubblica utilità, ad esempio per lo spegnimento degli incendi, non hanno più ragione d’essere e costituiscono anzi una rischio serio per l’assenza decennale di alcuna manutenzione. A tal proposito l’Amministrazione ha anche comunicato la previsione di una somma di 450 mila euro nel piano triennale delle opere pubbliche, per l’annualità 2024, per la realizzazione della strada tra contrada Figliari e l’area di Montechiarello.
La cittadinanza orticiana ha partecipato attivamente e propositivamente tracciando gli indirizzi per una collaborazione con l’amministrazione non acritica ma certamente non ostativa o di contrapposizione.
Dal parroco ad ogni altro soggetto civico, culturale o del mondo professionale sembra che la volontà sia inequivocabilmente quella del recupero, finalizzato al ripopolamento, con la richiesta irremovibile della garanzia dei servizi essenziali ma anche di un ruolo strategico per Ortì di “cerniera” al Parco d’Aspromonte, con importanti risvolti sul piano turistico, economico e socio-culturale. (rrc)