Nei giorni scorsi a Badolato si sono svolte diverse attività esperienziali e rurali, promosse dalla community turistica “Badolato Slow Village” assieme all’Azienda Agricola “Santu Sidaru”, gli Oleifici Leuzzi e gruppi spontanei di amiche come Sonia Simpatico e Rosanna Gangemi.
Si è trattato di un weekend intenso che ha visto la partecipazione di famiglie con bambini/e nella prima giornata di Sabato e di visitatori italiani e stranieri nelle attività eco-culturali programmate per domenica. Le due giornate esperienziali e rurali sono state pensate e promosse nel contesto dell’evento nazionale Camminata tra gli Olivi, inteso come grande ed importante occasione per ristabilire un legame tra i cittadini e la propria terra, un modo per far conoscere il paesaggio di una grande civiltà millenaria e per far scoprire ai tanti appassionati della cultura enogastronomica i territori di origine del prodotto attraverso gli alberi di olivo e gli uomini e le donne che lo custodiscono.
Sia per il gruppo di famiglie, con tanti bambini curiosi che hanno anche studiato sotto gli olivi o realizzato laboratori artistico-culturali, sia per il gruppo di visitatori italiani e stranieri, le camminate tra gli olivi secolari e giovani delle antiche terre di Badolato state opportunità uniche di esperienza mediterranea che hanno consegnato a tutti una realtà diversa. Opportunità autentiche che permettono sempre a tutti/e di riconnettersi con sé stessi ed a Madre Natura, conoscere, scoprire o riscoprire meglio luoghi e territori unici, significativi ed eccezionali soprattutto in tempi in cui si è costantemente iper-connessi al mondo del web, si vive virtualmente o si parla di metaverso.
Le due giornate esperienziali e rurali hanno visto la co-partecipazione attiva delle Aziende Agricole locali, con in testa quella dell’operatore agro-turistico Luigi Staiano con il suo olio evo “Santu Sidaru – Dalle Antiche Terre di Badolato”, il suo Ristorante di cucina a-tipica “Catojo dello Spinetto” e la sua famiglia che ha ospitato i gruppi di visitatori nei propri uliveti in località “Sanità” e “Santu Sidaru”.
Gli ospiti hanno avuto modo di fare esperienza della tradizionale raccolta delle olive, piantare nuovi alberi d’olivo e di abbracciare alberi secolari come attività positiva di “forest bathing”, di partecipare a workshop di ricette tipiche delle olive guidati dalla signora Sisina, di pranzare in maniera genuina e conviviale all’aperto in campagna, di visitare un frantoio locale per conoscere da vicino tutti i processi di molitura e produzione dell’olio d’oliva. In tal senso, importante è stata la disponibilità e collaborazione degli Oleifici Leuzzi di Badolato della famiglia Leuzzi, luogo in cui è stata anche effettuata una degustazione guidata dell’olio extra vergine d’oliva 100% naturale prodotto in loco con estrazione a freddo.
«Da un lato – hanno dichiarato gli operatori turistici protagonisti delle due giornate – si propongono formule di turismo lento, responsabile, eco-culturale, eno-gastronomico e di qualità, in un periodo di bassa stagione; dall’altro si mettono in campo attività comunitarie ed aperte volte a sensibilizzare la nostra comunità multiculturale di cittadini locali e turisti/viaggiatori internazionali sulla salvaguardia dell’ambiente ed il contrasto all’abbandono dei terreni olivicoli attraverso la riduzione di emissioni di gas serra e il ritorno all’olivicoltura tradizionale e all’agricoltura naturale-sociale, così come ci hanno insegnato i nostri avi contadini».
«L’olivo, in questo senso – hanno concluso – assume i connotati di risorsa straordinaria, con l’olio quale elemento predominante, cardine fondamentale della dieta mediterranea, la cui validità è ampiamente riconosciuta in tutto il Mondo. È un aspetto, dunque, che va oltre il versante turistico-culturale e del marketing territoriale, ma diventa elemento chiave determinante per la crescita e lo sviluppo dei nostri territori. Comunque, simili occasioni dimostrano quanto sia importante fare sistema tra le aziende e gli operatori locali, così come stiamo sforzandoci a fare da anni. È questa forza delle nostre realtà produttive che, quando riescono a fare rete collaborando proficuamente, tramandando la migliore rappresentazione della Calabria». (rcz)