L’Organizzazione di Volontariato, che da anni lotta per la sicurezza e l’ammodernamento della “strada della morte”, ha chiesto all’Anas, di intervenire, con la massima urgenza, sul problema gravissimo di manutenzione della vegetazione nel tratto che va dalla chilometrica 323+00 alla chilometrica 329+00 della S.S. 106, e dalla chilometrica 0+00 alla chilometrica 21+00 della S.S. 106 Radd.
«Il problema è palese – ha evidenziato l’Odv –: la vegetazione, non curata da troppo tempo, sta seriamente compromettendo la visibilità lungo la strada, impedendo a chi percorre la Statale 106 di avere una visione chiara e completa del percorso. Un aspetto particolarmente pericoloso nelle rotatorie e in corrispondenza degli svincoli, dove la mancata visibilità rappresenta una minaccia diretta e concreta per la sicurezza stradale».
Da qui l’inoltro, con il supporto tecnico-giuridico di Studio3A-Valore S.p.A., specializzata nella tutela dei diritti dei cittadini, è stata inoltrata una segnalazione urgente alle autorità competenti.
«Non si può più aspettare. L’inerzia di chi è preposto alla sicurezza stradale potrebbe costare caro – ha ribadito Basta Vittime –. Non solo per l’incolumità degli utenti della strada, ma anche per l’ente gestore che, nel caso dovesse verificarsi un incidente, potrebbe essere ritenuto corresponsabile per la mancata manutenzione di un tratto stradale tanto pericoloso».
«È vergognoso dover arrivare a dover segnalare, per il secondo anno di fila – ha proseguito l’Odv – il solito problema, perché che siano stati programmati gli interventi necessari a rimuovere la vegetazione che costituisce un ostacolo per la sicurezza. Un fatto che grida vendetta, e che rende ancora più chiara l’incapacità di chi è responsabile di tutelare la vita dei cittadini. È davvero umiliante, ma purtroppo necessario, ripetere per l’ennesima volta la segnalazione, vista l’incuria totale che continua a prevalere».
«Non possiamo più tollerare il fatto – ha concluso Basta Vittime – che la vita dei cittadini venga messa a rischio dalla negligenza e dall’incapacità di risolvere un problema semplice ma cruciale. Invitiamo, ancora una volta, l’Anas a prendere immediatamente in considerazione questa situazione e ad attuare gli interventi necessari senza ulteriori indugi. L’intervento è urgente. Non ci sono più scuse». (rcz)