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Franco Bartucci

Beniamino Andreatta, un gigante da scoprire per tanti giovani calabresi

Dopo aver celebrato, nel mese di ottobre del 2019, il cinquantesimo della sua legge istitutiva n° 442 del 12 marzo 1968, alla presenza del presidente, on. Enrico Letta, che ha portato tra l’altro alla intitolazione del ponte sul fiume Campagnano, lungo l’asse stradale della SS 19 bis, alla memoria del prof. Beniamino Adreatta, primo Rettore dell’Università della Calabria, con la soddisfazione della vedova signora Giana Petronio Andreatta e della loro figlia Tinny, hanno preso il via le iniziative destinate a ricordare questa importante ricorrenza.

Ad acquisire il merito dell’apertura di tale celebrazione è stato il prof. Mario Caligiuri, del Dipartimento di linguistica che, nell’ambito del ciclo di lezioni dell’insegnamento di “Pedagogia della comunicazione” del corso di laurea magistrale “Scienze Pedagogiche”, ha invitato il giornalista Franco Bartucci, già responsabile dell’ufficio stampa e pubbliche relazioni dell’Ateneo di Arcavacata, a presentare il suo libro L’avventura di Andreatta in Calabria – Un Campus per competere nel mondo, pubblicato dalla Pellegrini Editore di Cosenza, con la prefazione del presidente Enrico Letta, appena eletto come segretario nazionale del Partito Democratico.

A parlare dell’autore della prefazione del libro di Franco Bartucci, in modalità on line, è stato il prof. Mario Caligiuri nella sua introduzione dell’incontro, che ha registrato la presenza di 158 studenti iscritti interessati a conoscere bene la figura del prof. Beniamino Andreatta, al quale spetta il titolo di “Padre fondatore dell’Università della Calabria”, unitamente ai componenti del Comitato Tecnico Amministrativo dell’Università e dei Comitati Ordinatori delle quattro Facoltà, nominati nel mese di aprile 1971 dal Ministro alla Pubblica Istruzione, on. Riccardo Misasi.

Il prof. Caligiuri, oltre ad evidenziare il ruolo e la figura di Enrico Letta, nuovo segretario nazionale del Partito Democratico, legatissimo all’Università della Calabria, in virtù del forte legame avuto con il prof. sen. Beniamino Andreatta, tanto da arrivare ad istituire nell’autunno del 2019 una Scuola delle Politiche, presso il dipartimento  di Scienze Politiche e Sociali, prima di parlare delle finalità  ed obiettivi del corso di “Scienze Pedagogiche”, ha ricordato la figura del presidente Aldo Moro, che nel 1968, in tempi difficili e conflittuali a livello nazionale per le note vicende dei moti studenteschi universitari, è riuscito, in qualità di Presidente del Consiglio, a portare in porto la legge istitutiva dell’Università degli Studi della Calabria, ch’ebbe poi nel 1971 come primo Rettore il prof. Beniamino Andreatta.

«L’ istituzione dell’Università della Calabria – ha affermato il prof. Mario Caligiuri nella sua introduzione – rappresentò nel 1968 un evento d’ innovazione formidabile per tutto il Paese, scosso dalle rivolte giovanili. L’idea lungimirante del primo Rettore Beniamino Andreatta ancora oggi consente di offrire servizi che ci pongono tra i più accreditati atenei italiani. Questa bella storia, con le innovazioni straordinarie e i limiti sopraggiunti, dovrebbero rappresentare una conoscenza obbligatoria per tutti gli studenti. Il futuro si prepara conoscendo quello che ci circonda, coltivando l’identità e la storia».

Il caso ha voluto che la lezione di Franco Bartucci, per presentare agli studenti del corso di laurea magistrale in  “Scienze Pedagogiche” il suo libro dedicato alla figura del Rettore Beniamino Andreatta, capitasse all’indomani del 43° anniversario del rapimento del presidente Aldo Moro, che lo ebbe come consulente economico anche durante il periodo di gestione dell’Università calabrese.

Questo ha portato l’autore del libro a chiedere all’attuale Rettore dell’Università, prof. Nicola Leone, a fare in modo che la figura di Aldo Moro avesse un riconoscimento storico all’interno del campus universitario, in modo che le nuove generazioni ne tramandassero la memoria in virtù di tre motivi specifici ed importanti: l’approvazione della legge istitutiva dell’Università (n° 442 del 12 marzo 1968), il rapporto di consulenza ed amicizia  creatosi tra i due, la proposta e l’approvazione della legge 2 maggio 1976 n.183 a sostegno delle Università del Mezzogiorno, attraverso la quale l’Università della Calabria ottenne un finanziamento di otto miliardi di lire che furono utilizzati per costruire i primi cubi del progetto Gregotti, come anche l’istituzione del Crai (Consorzio di ricerca per l’applicazione in Informatica).

Per l’autore del libro l’iniziativa, promossa dal prof. Mario Caligiuri, rappresenta la prima opportunità che si è presentata per celebrare degnamente il cinquantesimo anniversario della nascita dell’Università della Calabria, partendo dalla decisione assunta dal Governo presieduto dall’on. Emilio Colombo, che il 16 febbraio 1971 approvò il cosiddetto “Pacchetto Colombo”, al cui interno fu deciso che la nuova  Università calabrese sorgesse nella provincia di Cosenza, ratificato il 16 aprile 1971 dal Presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat.

«In quest’anno – ha detto Franco Bartucci – ricadono importanti avvenimenti che fanno parte di questo cinquantesimo anniversario, come la nomina, da parte del Ministro della Pubblica Istruzione, on. Riccardo Misasi, del Comitato Tecnico Amministrativo con i Comitati Ordinatori delle quattro Facoltà (Ingegneria, Scienze Economiche e Sociali, Lettere e Filosofia, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali) avvenuta il 28 aprile 1971; l’insediamento  ufficiale di questi Organismi avvenuto nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi il 22 maggio 1971; l’elezione del prof. Beniamino Andreatta quale primo Rettore dell’Università della Calabria (28 maggio 1971); la scelta, da parte del Comitato Tecnico Amministrativo, di insediamento delle strutture dell’Università nell’area individuata tra i Comuni di Rende e Montalto Uffugo (31 luglio 1971); primo insediamento Senato Accademico (27 settembre 1971); approvazione dello Statuto dell’Università, da parte di tutti gli organismi accademici e del  Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, che porta alla sottoscrizione del documento da parte del Ministro della Pubblica Istruzione, on. Riccardo Misasi, con il Dpr 1 dicembre 1971 n.1329».

Per il primo responsabile dell’Ufficio stampa dell’Università, Franco Bartucci, è stata un’ottima occasione per illustrare agli studenti la personalità, la figura culturale e sociale del primo Rettore dell’Università della Calabria, manifestati nell’opera di avvio dei primi tre anni accademici (1972/1975) utilizzando documenti e dichiarazioni tratte dai giornali dell’epoca, da cui emergono il tipo di impronta del Rettore Andreatta e dei suoi collaboratori nell’assicurare alla Calabria una Università aperta alle esigenze e speranze della società del territorio.

Una figura innovativa, che ha saputo parlare in termini di trasparenza e diritto all’informazione, tanto da arrivare ad inserire nello Statuto (1971) un apposito articolo che garantiva la pubblicazione degli atti ed il diritto d’informazione per i cittadini. Come pure ideatore e promotore del primo nucleo di protezione civile costituito a gennaio del 1973, composto da studenti, docenti e non docenti, inviato in territorio del comune di Fabrizia (Catanzaro oggi Vibo Valntia) per soccorrere ed assistere gli abitanti di quei luoghi colpiti da un disastro di dissesto idrogeologico.

Una lezione straordinaria, che ha entusiasmato tutti gli studenti che l’hanno seguita, tanto che chi ha chiesto di prendere la parola ha rimarcato la necessità di ritornare a parlarne, per far conoscere, a fondo, a tutti gli studenti degli altri corsi di laurea, la storia dell’Università calabrese, che da un mese circa ha tagliato il nastro del suo primo cinquantesimo anniversario della sua nascita, ma che richiede impegni concreti alle nuove generazioni per portarne a compimento le sue strutture, rimaste tronche sulla collina di contrada Vermicelli, nella logica di creare la “Grande Cosenza” con la sua metropolitana, che dalla stazione ferroviaria di Settimo di Montalto Uffugo raggiunga il centro storico di Cosenza. (rcs)