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Bevacqua e Iacucci (PD) d’accordo con Occhiuto: Autonomia è un errore del cdx

I consiglieri regionali del Pd, Francesco Iacucci e Domenico Bevacqua hanno evidenziato come la posizione assunta dal presidente della Regione della Calabria, Roberto Occhiuto,  è una posizione «che, da diverso tempo,  insieme a tutto il gruppo, abbiamo assunto da tempo anticipando quanto lamentato solo oggi dallo stesso presidente».

Il governatore, infatti, a seguito dell’approvazione dell’autonomia alla Camera, ha detto di temere «che il centrodestra nazionale abbia commesso un errore, del quale presto se ne renderà conto» e ha condiviso la posizione dei deputati calabresi di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, Giuseppe Mangialavori e Giovanni Arruzzolo che non hanno votato la legge.

«Il mancato approfondimento delle conseguenze del DDL – hanno detto i dem – con un’approvazione avvenuta in un clima divisivo sia in Parlamento che nel Paese, come ha spiegato Occhiuto, e che rende impossibile ratificare le intese Stato e Regioni senza prima aver definito i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) e ancora la circostanza che questa norma è sembrata, fin dall’inizio, una bandierina di una singola forza politica. Praticamente Occhiuto si è espresso a parole nostre, sollevando perplessità sulle quali chiediamo attenzione da mesi e che sono rimaste puntualmente inascoltate. Soltanto adesso, quando il danno è fatto, il presidente Occhiuto torna sui suoi passi e dà ragione alla nostra battaglia conto l’Autonomia Differenziata, parlando di una votazione a tappe forzate».

«Tuttavia – concludono Iacucci e Bevacqua – il cambio di rotta di Roberto Occhiuto ci fa ben sperare e significa che il nostro lavoro non è stato vano e che il Partito Democratico ci aveva visto lungo. In ogni caso, adesso l’Autonomia Differenziata è legge e le conseguenze per il Mezzogiorno saranno delle più disastrose. Ora che anche il presidente è d’accordo sulle nostre ragioni, speriamo che possa, con coerenza, continuare la battaglia insieme a noi e bloccare l’approvazione della “legge-danno” che affossa il Mezzogiorno e che deve essere bloccata». (rcz)