Roberto Matagrano, presidente di Confartigianato Imprese Calabria ha scritto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, chiedendo l’intervento della Regione nel sollecitare la modifica nel DL sostegni Ter, ed in particolare dell’articolo 28, che «ha introdotto una forte restrizione al sistema delle cessioni del credito nelle operazioni legate alle agevolazioni di riqualificazione energetica ed edilizia degli immobili».
L’associazione chiama in causa le istituzioni locali, come già fatto con i parlamentari calabresi alcuni nei giorni precedenti, affinché attraverso lo strumento della Conferenza Stato Regioni, possa arrivare la giusta sollecitazione al Governo nazionale e, una volta per tutte, venga stabilizzato in modo chiaro il quadro normativo di riferimento, nell’interesse dei cittadini e degli operatori economici.
«Il provvedimento – ha dichiarato Matragrano esprimendo la preoccupazione di Confartigianato al presidente Occhiuto – infatti, ha avuto un impatto fortemente negativo nei confronti delle imprese che operano nel comparto delle costruzioni – edilizia e installazione impianti – che in Calabria conta (dati Istat) 10.775 Mpi, di cui il 56,5% artigiane, che impiegano 24.265 addetti. Quotidianamente raccogliamo, presso le nostre strutture associative, il disagio di chi già si trova ad affrontare le gravi ripercussioni connesse all’aumento dei prezzi delle materie e al difficile approvvigionamento delle stesse e ora è ulteriormente colpito e disorientato dall’ennesima norma che cambia, in corsa, le regole del gioco».
«La situazione – si legge ancora nella nota di Confartigianato Imprese Calabria – risulta particolarmente pesante per quelle imprese che hanno garantito ai cittadini di poter fruire delle agevolazioni, attraverso lo sconto in fattura o l’acquisizione del credito direttamente dal consumatore, e che ora si trovano con la difficoltà, se non l’impossibilità, di cedere a loro volta il credito, con negative ripercussioni sui flussi di cassa, sulla programmazione dell’attività aziendale e sulla tenuta occupazionale».
Matragrano evidenzia, quindi, «gli effetti perversi che tali norme hanno, non soltanto perché, in prima battuta, provocano un blocco nell’operatività di tante imprese oneste e responsabili, ma anche per le negative ripercussioni che producono su cittadini e consumatori che hanno fatto affidamento sulla possibilità di utilizzare l’agevolazione per adeguare i propri immobili ai più elevati standard di efficienza energetica e di sicurezza sismica. Blocco di operatività che, in ultima analisi, quindi, oltre a non garantire una veloce transizione green che rappresenta uno dei più ambiziosi progetti dell’Unione europea, può comportare un “raffreddamento” della ripresa economica e, conseguentemente, del positivo andamento del PIL anche in questa Regione». (rcz)