La consigliera regionale del Partito Democratico, Amalia Bruni, ha presentato una interrogazione scritta al presidente della Giunta, Roberto Occhiuto, chiedendo «come intende la Regione Calabria impiegare le risorse finanziarie residue derivanti dal mancato utilizzo delle risorse destinate all’assunzione delle 132 figure professionali originariamente previste nel progetto?”.
E, soprattutto, «quali azioni intende intraprendere la Regione Calabria per sostenere l’applicazione completa della L.R. 6/2023, al fine di garantire l’impiego di tutto il personale del cosiddetto ‘precariato storico’ individuato nel decreto n. 16670 del 16/11/2023?».
L’interrogazione solleva preoccupazioni in merito alla stabilizzazione dei lavoratori attualmente impiegati e alla gestione delle risorse finanziarie residue. Servono risposte chiare riguardo alla gestione del precariato e all’uso delle risorse pubbliche, con l’obiettivo di garantire non solo la stabilità occupazionale dei lavoratori coinvolti, ma anche l’efficacia delle politiche regionali in questo contesto.
«Secondo la L.R. 6/2023, pubblicata nel febbraio 2023, la Regione Calabria – ha spiegato Bruni – ha previsto l’impiego di lavoratori qualificati con esperienza pregressa per supportare i dipartimenti regionali e le amministrazioni locali nell’attuazione delle misure previste dal Pnrr».
«Un progetto avviato con grande aspettativa – ha proseguito – ma che ha visto un notevole scostamento tra il numero di figure inizialmente previste e quelle effettivamente contrattualizzate».
«Il precariato storico – ha sottolineato – è una delle questioni più urgenti da affrontare per garantire la stabilità lavorativa e la continuità dei servizi essenziali per la nostra Regione. Il progetto avviato con Fincalabra ha visto l’impegno di solo una parte delle figure professionali inizialmente previste, con un conseguente spreco di risorse».
«È fondamentale – ha concluso – che la Giunta regionale risponda con urgenza a queste questioni e prenda misure concrete per la stabilizzazione dei lavoratori e per l’ottimizzazione delle risorse finanziarie, così da evitare che i progressi fatti finora vadano perduti». (rrc)