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CAMIGLIATELLO: RUGGERO PEGNA PRESENTA “IL CACCIATORE DI MEDUSE”

8 settembre – Stasera il promoter Ruggero Pegna in Sila, a Camigliatello, si presenta sotto la veste – riuscita – di scrittore parlando del suo libro “Il cacciatore di Meduse” agli Incontri SIlani organizzati da Egidio Bevilacqua e Stefania Fratto. L’incontro, che chiude la sesta rassegna di letteratura nazionale, si terrà al PalaSila di Moccone di Camigliatello alle ore 18 e prevede, oltre alla partecipazione dell’autore, gli interventi di Cinzia Falcone, presidente Animed (Associazione Nazionale Interculturale Mediterranea), Maria Simone, esperta in scienze politiche e Rosalbino Turco, docente di storia e filosofia.
Durante l’estate, “Il cacciatore di meduse” ha animato numerosi incontri letterari e dibattiti aventi per tema migranti e diritto al futuro, accoglienza, integrazione, razzismo e ogni aspetto socio-umanitario connesso: da Vibo Valentia a Tresilico di Oppido Mamertina, da Cardeto (per il “Progetto New Frontiers – Sprar Cardeto”) a Serra San Bruno, all’interno del Santuario Regionale Santa Maria del Bosco, per organizzazione della Lidu (Lega Italiana per i Diritti Umani) di Vibo Valentia.
Il mondo visto con gli occhi di un bambino somalo e dei suoi amici immigrati e miseri di ogni parte del mondo, il viaggio, la solitudine, la speranza, raccontati in modo originalissimo e commovente nel romanzo, hanno catturato l’attenzione di associazioni, soggetti istituzionali e pubblico. Numerosi anche gli ennesimi riconoscimenti ricevuti questa estate, dal Premio Calabria d’Autore di Acri, al Premio San Francesco Saverio di Tessano di Dipignano. Nel 2017, “Il cacciatore di meduse” è stato anche inserito tra i tredici libri consigliati dalla World Social Agenda della Fondazione Fontana di Padova a studenti e docenti delle scuole secondarie di secondo grado.
Il romanzo, difatti, è già stato introdotto in molti istituti scolastici (e in altri lo sarà nel corso del prossimo anno), proprio allo scopo di discutere sui temi dell’immigrazione e del rispetto di tutte le diversità contro ogni forma di razzismo. La storia di un bambino somalo, l’ombra della guerra, la solitudine e la miseria, il viaggio disperato, il dramma dei migranti che, spesso, si trasforma in tragedia. C’è un microcosmo di valori, sentimenti, storie, pensieri e promesse nell’animo del piccolo Tajil, il bambino speciale capace di catturare le meduse con le mani, e in quelli dei suoi amici, miseri ed immigrati di tutto il mondo. Una storia commovente, quella di Tajil, il bambino nero che non sapeva di essere diverso perché nel suo villaggio a Chisimaio tutti avevano il suo stesso colore della pelle, apre ai sentimenti, al rispetto degli altri e delle loro infinite diversità, apre alla bontà. E come dice nel libro il nonno di Tajil ‘la bontà non dipende dal colore della pelle, ma da quello del cuore’.

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«C’è un pezzo di storia dei nostri tempi, l’avventura dei migranti vista con gli occhi di chi la vive, rischiando la vita stessa e sognandone una diversa e migliore! E’ un  romanzo che ribalta il punto di vista. Qui a parlare sono proprio loro, i miseri ed emarginati del pianeta…»,  dice Ruggero Pegna, colpito nel 2002 da una leucemia fulminante a poche ore dal matrimonio, superata miracolosamente e raccontata nel precedente romanzo (“Miracolo d’Amore” – Rubbettino Editore).
«È una storia che mi ha commosso e fatto sorridere. Nonostante le sue circa quattrocento pagine è una grande poesia, un romanzo attuale e pieno di umanità. Una storia bellissima che, in questi giorni, dovrebbero leggere tutti, un autentico romanzo di formazione!”, ha affermato il professore Paolo Maulucci, storico e ricercatore, Presidente di giuria al Premio Co.re.Cultura assegnato lo scorso novembre al romanzo.
«Il cacciatore di meduse – sottolinea l’editore Michele Falco – racconta in modo emozionante e commovente l’incredibile dramma dei migranti, le sofferenze e i sogni di chi è misero o diverso, discriminato per il suo stato di povertà o per il colore della pelle».
Una storia dei nostri giorni, tra fiaba e realtà, che appartiene a tutti noi,  incastonata nella storia mondiale degli ultimi anni: dall’elezione di Obama, primo presidente americano di colore, all’appello di Papa Francesco alla Comunità Internazionale. In un momento storico dominato dalle tragedie dell’intolleranza, dell’odio e del fanatismo terroristico, “Il cacciatore di meduse” parla di umanità e sentimenti, di uguaglianza tra uomini di ogni fede, razza e colore. Un libro struggente e attuale, una sorta di fiaba contemporanea, che ripropone il valore controcorrente del rispetto verso gli altri e la ricchezza della contaminazione tra diverse culture, affascinando anche i lettori più giovani. (rcs)