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Al Marca la mostra "Unseen"

CATANZARO – Al Marca la mostra “Unseen”

Domani pomeriggio, a Catanzaro, alle 18.30, al Museo Marca, s’inaugura la mostra Unseen di Roberto Fanari a cura di Alessandro Romanini.

La mostra rientra nel progetto Glocal della Fondazione Rocco Guglielmo, giunto alla V edizione, e precisamente nella sezione dedicata alle Grandi mostre, rimarrà aperta al pubblico fino al 27 novembre ed è accompagnata da un catalogo che raccoglie al suo interno tutte le opere esposte e i testi curatoriali.

Il percorso espositivo, costituito da circa 50 lavori di varie dimensioni realizzati su supporti diversi e con varie tecniche, è stato interamente concepito per gli spazi del museo catanzarese. Un lavoro meticoloso, che ha richiesto oltre un anno e mezzo di preparazione, iniziato con la prima visita degli spazi museali a cui sono seguiti numerosi sopralluoghi e confronti con il curatore Alessandro Romanini e con Rocco Guglielmo, direttore artistico del Marca.

Roberto Fanari è artista eclettico, che si esprime con la pittura, il disegno, la scultura (bronzo e ceramica) e la fotografia, reduce da un ciclo di mostre che lo hanno visto protagonista in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero, dall’Olanda (a Rotterdam alla Galleria Deleen Art e con l’installazione pubblica nel Trompenburg Tuinen & Arboretum, la rassegna d’arte contemporanea “Realism” ad Amsterdam) alla Svizzera (Galleria Folini Arte di Lugano) a città italiane come Milano (Fabbrica del Vapore, Museo Francesco Messina) e Genova (Museo di Arte Moderna).

Unseen si presenta attraverso una serie di dipinti – alcuni di grandissime dimensioni – monocromi a tema paesaggistico, che nel loro complesso vanno a costituire un percorso ed un dispositivo dentro il quale lo spettatore è chiamato ad abbandonare la consueta visione passiva a cui è abituato dalla sfera mediatica, per effettuare un viaggio percettivo-soggettivo, in cui recuperare, attraverso uno sforzo, il piacere della visione conquistata e non gratuita e superficiale.

Ogni stanza del Marca è allestita seguendo questo principio, scandita anche dai canoni dettati dalla selezione effettuata dall’artista delle sue opere monocromatiche, all’insegna del colore rosso, bianco e nero. Ad integrare il percorso museale e percettivo, troviamo un nucleo di altre opere realizzate su carta, (veri e propri diorami, micro-congegni percettivi) e due sculture in alluminio di grandi dimensioni, “a lettura orizzontale”, adagiate su delle basi al pavimento, anch‘esse elementi che richiedono una visione fuori dai consueti schemi visuali.

«L’opera di Fanari si caratterizza attraverso la soggettività pittorica, l’oggettività della fotografia e si connota per una temporalità che richiama l’atto performativo e il cinema», sottolinea il curatore Alessandro Romanini. (rcz)