È stata un vero e proprio successo, la presentazione del libro L’odore dell’arrivo di Gianluca Veltri, avvenuta sabato scorso al Museo del Rock di Catanzaro.
Ha moderato Piergiorgio Caruso. È stata l’occasione per conoscere più a fondo l’opera di un autore che da anni si confronta con le forme della scrittura ma anche della musica. La trama, che cattura sin da subito con i suoi intrecci, si affida a un protagonista senza nome che rievoca percorsi e fatti, cercando di decifrare il legame invisibile che unisce emozioni e luoghi. Su tutto s’insinuano colonne sonore indelebili che punteggiano le pagine.
Il libro, edito da Ferrari Editore, è un romanzo narrato in prima persona, diviso in tre sequenze, che si dipana in più direzioni, tra paesaggi, sentimenti e personaggi che si completano in un’unica magica storia e concorrono a riprodurre vicende individuali e collettive, in scala ridotta (la voce dei ricordi, l’humus di una piccola città, un’orma sulla luna) o ingigantite (le atmosfere di un giorno qualunque, una vecchia casa nel bosco). Gianluca Veltri racconta così le risonanze e i rispecchiamenti dell’esistenza, attraverso gli occhi e le parole di un protagonista senza nome, stabilendo uno scambio dialettico tra il presente e l’irrealtà reale del passato.
Un libro raffinato in cui la musica assume sempre il ruolo del contenuto, dell’essenza: è il racconto del mondo tra gli echi dell’altopiano silano, è la natura intesa come valore da vivere, è la memoria del tempo, è il diritto di dirci felici, è il rosario dei rimpianti, è l’odore dell’arrivo. La postfazione è firmata da Dario Brunori. (rcz)