Si è conclusa, con successo, la terza edizione del Villaggio delle Famiglie, una delle declinazioni più riuscite del progetto “Tessere di Comunità” – finanziato dai fondi CEI 8×1000 di Caritas Italiana, e voluto dalla Diocesi di Catanzaro-Squillace.
Il Villaggio delle Famiglie è riuscito a coinvolgere decine di famiglie: genitori e figli che hanno avuto in dotazione dagli operatori del Centro Calabrese di solidarietà, che gestisce il progetto, gli strumenti per decodificare istanze e richieste d’affetto e d’ascolto che spesso restano silenti tra le pieghe della incomunicabilità, mentre con un linguaggio comune possono vedere la luce e trasformarsi in uno scambio positivo.
Per cinque settimane, nel fresco del chiosco da Vito, nella pineta di Giovino a Catanzaro, il “Villaggio delle famiglie”, le famiglie hanno chiacchierato, giocato, riflettuto, si sono commosse ed emozionate nel cammino costruito dall’equipe di educatori, pedagogisti, psicologi, sociologi, operatori di prossimità del Centro Calabrese di Solidarietà che con “Tessere di Comunità” lavorano proprio all’affiancamento e il potenziamento del rapporto genitoriale e dell’intera comunità educante.
E mentre i più piccoli sprigionavano la loro energia in pineta, seguiti dagli operatori del CCS, i genitori imparavano anche a modulare la voce nel confronto con i propri figli, i ragazzi e le ragazze riuniti nel gruppo degli adolescenti, attraverso il gioco, scoprivano paure e aspirazioni, compiendo un passo in avanti verso il “diventare grandi”.
Per l’ultimo giorno, il “Villaggio” ha ricevuto anche la visita del neo assessore al Welfare del Comune di Catanzaro, Venturino Lazzaro, che accompagnato dalla presidente del Centro Calabrese di solidarietà, Isolina Mantelli, ha potuto conoscere le finalità del progetto, il lavoro e l’entusiasmo degli operatori coinvolti: Vittoria Scarpino, Cristina Marino, Claudio Falbo, Rosa Fiore, Rosa Ficara, Annarita Simone, Andrea Barbuto, Alfredo Avellone, Vittorio Marino, Kenia Maria Iglesia Vaillant, Francesco Passafaro, Angela Arone e Serena Corrone, il cuore pulsante di un progetto che riserva ancora tante sorprese e momenti intensi da vivere, a partire da settembre.
Nella prima edizione la conclusione del percorso ha visto la rappresentazione plastica degli “intrecci” di rapporti che fanno di una comunità “una famiglie di famiglie”, dato da un gomitolo di “parole” lanciato tra genitori e figli, in modo il filo “tessuto” dai presenti è diventato un fitto intreccio, mentre l’anno scorso il messaggio conclusivo si è concentrato nella costruzione dei rapporti di fiducia e dell’intreccio relazionale che diventa comunità è stato affidato ad un gioco partito dal gruppo degli adolescenti. Quest’anno, il punto d’arrivo del percorso nel “Villaggio delle Famiglie” è quello di un viaggio sempre finalizzato al “ritrovarsi”: quello dei genitori che si sono avventurati nel passato fatto di ricordi e un po’ di nostalgia, e quello dei figli nel futuro, visto che sono stati invitati a immaginarsi adulti, e anche genitori.
«Il progetto ‘Tessere di Comunità’ con le proprie attività non fa altro che aiutare proprio il mio settore – ha detto l’assessore comunale al Welfare, Lazzaro, al termine della visita – perché le famiglie sane, strutturate e capaci aiutano le Politiche sociali che invece sono necessarie dove questo equilibrio viene a mancare. Poi qui c’è la parola magica che ho sentito che è ‘prevenzione’, perché rivolta non a contesti fragili per definizione. La prevenzione di tutto questo non può che essere la chiave giusta per una buona società e buone politiche sociali».
Appuntamento a settembre, quindi. “Tessere di Comunità” va solo in vacanza per qualche settimana. (rcz)