;
Domani si presenta il libro "Quando la sanità era un fiore all'occhiello"

CATANZARO – Domani si presenta il libro “Quando la sanità era un fiore all’occhiello”

Domani pomeriggio, a Catanzaro, alle 17, nella Sala Concerti di Palazzo Nobili, sarà presentato il libro Quando la sanità era un fiore all’occhiello di Agazio Loiero, ex parlamentare DC e già presidente della Regione Calabria ed edito da Pellegrini Editore.

Si parte con i saluti di Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro. Introduce Franco Petramala. Modera Francesco Kostner. Seguirà un dibattito.

L’autore, come noto, vanta un lungo e prestigioso cursus honorum. È stato, infatti, segretario regionale della Dc dal 1976 al 1979, ma è ricordato ancora per essere stato protagonista indiscusso di una delle stagioni più positive dell’azienda ospedaliera bruzia e della sanità provinciale cosentina. Argomento quest’ultimo rispetto al quale Petramala dimostra di avere ancora una visione lucida e moderna (dalla crisi del Servizio Sanitario Nazionale e calabrese, al ruolo del privato convenzionato, alla spesa per il personale, agli “imboscati”, alle misure di contrasto del precariato). Un approccio che fa il paio con l’analisi, caratterizzata da originali considerazioni e proposte, dedicata da Petramala a numerosi altri temi al centro dell’attenzione, dalla crisi della politica all’autonomia differenziata, ai trasporti, alla scuola, alla corruzione.

Il presidente dell’Ordine dei medici di Cosenza, Eugenio Corcioni, che ha firmato la prefazione, sottolinea le peculiarità dell’intervista, sia in rapporto al recente passato (per esempio il richiamo di Petramala alla necessità di andare “oltre” le figure di Giacomo Mancini e Riccardo Misasi per ridare linfa alla politica regionale) che in relazione ad altri argomenti di attualità:

«Fra gli elementi importanti citati nel libro – scrive Corcioni – c’è l’affermazione secondo cui il sistema privato convenzionato delle cliniche e dei laboratori dovrebbe essere considerato come servizio pubblico a tutti gli effetti e come tale da governare a cominciare dalla scelta delle discipline convenzionate: non più solo quelle convenienti, poco costose e comunque poco rischiose, lasciando tutto il resto al pubblico a gestione diretta».

«E poi che dire della coraggiosa presa di posizione nella segnalazione dell’anomalia  della spesa per il personale, alta rispetto alla media delle altre regioni (cosa ricordata sempre nei verbali dei tavoli ministeriali di verifica!), ciò si spiega in gran parte con un numero enorme di “imboscati”: aggiungo che in Calabria abbiamo approvato anche leggi (o se si vuole emendamenti passati in finanziarie regionali) che favoriscono gli imboscamenti, anomalie mai corrette dai vari commissari succedutisi. E questo tema si incrocia con l’altro che sottolinea con forza il contrasto al precariato, non solo come riconoscimento di dignità del lavoro ma anche come riduzione degli spazi di possibile corruttela». (rcz)