L’Iis “Petrucci-Ferraris-Maresca” di Catanzaro, diretto dalla ds Elisabetta Zaccone, ha dato il via all’atto conclusivo di una serie di eventi dedicati al contrasto della violenza sulle donne.
“Tutti dalla stessa parte, così che dall’altra non ci sia più nessuno da combattere” è stato il motto che è risuonato nelle tre sedi in questi giorni. Da tempo, infatti, si susseguono tante iniziative sul delicato tema della violenza di genere presso l’istituto catanzarese, che ha ospitato tanti illustri ospiti e relatori, tra cui il sottosegretario di Stato Wanda Ferro e la scrittrice Lady Pupa (presso la sede Ferraris), il vpo della Procura della Repubblica di Catanzaro Elisabetta Maletta (presso la sede Petrucci) e per ultima la sig.ra Scalone che ha raccontato agli studenti la storia della sorella Loredana, vittima di femminicidio.
Tanti ragazzi, opportunamente sensibilizzati dai docenti, hanno occupato le sale del cinema “The space”, presso il parco commerciale le Fontane, per assistere alla proiezione del film “C’è ancora domani” di Paola Coltellesi. Una bellissima pagina cinematografica, un film formativo e coinvolgente che racconta una delle tante storie di violenza domestica ma che vede, comunque, il riscatto sociale della protagonista e una presa di coscienza dei propri diritti. Gli alunni, con visibile entusiasmo e partecipazione hanno apprezzato l’attività extrascolastica proposta dall’Istituto, a dimostrazione che l’istruzione e l’educazione non devono e non possono trovare barriere nelle sole mura scolastiche.
L’Istituto superiore della dott.ssa Zaccone, va oltre e offre la propria offerta formativa a 360 gradi. Sempre attenti ai temi sociali, la dirigente ed i suoi docenti, hanno intercettato il dilagante fenomeno sociale che attanaglia la nostra società e si schierano, pertanto, in prima linea contro la violenza, nell’ottica di educare per prevenire. Si ricordi, che «il grado di civiltà di un Paese, si misura dalle condizioni di una donna» affermava Charles Gourier.
L’Iis Petrucci-Ferraris-Maresca si conferma, dunque, come una scuola, che vuole partorire giovani cittadini del domani, uomini migliori in grado di amare senza possedere, ma anche donne che trovano il coraggio di uscire dalla prigione del silenzio e ribellarsi ad un rapporto malato. Una scuola che insegna, quindi, ai propri ragazzi il valore del rispetto, dell’eguaglianza, la bellezza delle relazioni positive e paritetiche ed il fresco profumo della libertà, perché l’amore, quello vero, mette le ali per volare, non le spezza e soprattutto non lascia lividi. (rcz)