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CATANZARO – Grande Catanzaro, «dai leghisti solo visioni miopi»

Nota dei consiglieri Daniela Palaia e Gregorio Buccolieri in risposta ai consiglieri leghisti che non si trovano d’accordo con il progetto della Grande Catanzaro.

«Il gruppo consiliare Lega con Salvini Premier non perde occasione di dimostrare quanto la scarsa visione nell’agire politico dei suoi componenti abbia contribuito in maniera decisiva all’indebolimento del ruolo politico e istituzionale della Città Capoluogo di Regione – scrivono in una nota – È del tutto evidente come la politica per così dire terrena (ma verrebbe da dire terra terra) dei seguaci di Alberto da Giussano, abbia contribuito a relegare Catanzaro a ruolo di cenerentola della Calabria, incapace di sprigionare le innumerevoli potenzialità culturali, naturali, paesaggistiche ed essere così attrattiva per l’intera regione, contribuendo al contempo a orientarne la direzione. Al contrario di quanto esprime la visione miope dei consiglieri salviniani, ben vengano invece temi di discussione come l’autonomia deferenziata e la Grande Catanzaro. Perché è solo attraverso il confronto di ampio respiro che la nostra Città potrà ricucire le trame di un tessuto politico, sociale, economico, culturale con il suo hinterland. In altre parole, con la sua storia; la stessa che proprio le visioni miopi e irresponsabili hanno rischiato di gettare definitivamente alle ortiche».

Continuano Palaia e Buccolieri: «Dunque i leghisti non si illudano: la politica di respiro corto, l’approccio mediocre, le argomentazioni populiste, tese a enfatizzare strumentalmente la marea di problemi che questa Amministrazione ha ricevuto in eredità e che sta fronteggiando con tenacia e volontà, non serviranno ad abbassare il livello della discussione politica, né castreranno le aspirazioni di sviluppo che ci animano e che giustamente i cittadini coltivano. La differenza tra noi è loro è che noi affrontiamo le mille difficoltà del quotidiano ma con lo sguardo fermo sul futuro, a loro del futuro non importa e anzi, sperano che quelle difficoltà permangano perché costituiscono la loro comoda rendita di posizione. Ma tant’è: il piccolo cabotaggio appartiene da sempre ai leghisti. Lo dimostra il loro imbarazzo allorquando, avendo noi posto la grande questione della duplicazione della Facoltà medicina, si sono rifugiati in una surreale negazione del problema, costretti a una soggezione politica rispetto al loro leader, presidente del consiglio regionale, il quale ha ritenuto di non prendere alcuna posizione di contrasto rispetto a tale scellerata scelta. Contrariamente a quanto pensano i salviniani, i nostri concittadini ben comprendono la necessità di far rientrare il capoluogo in un circuito di politica alta, di far riacquistare alla nostra città prestigio e autorevolezza, di non relegarla a un ruolo marginale e rassegnato. Crediamo che i nostri concittadini abbiano abbondante maturità e consapevolezza per distinguere tra chi vuole coltivare aspirazioni e prospettive di sviluppo e chi, invece, tenta ancora di deprimere la città con la logica nichilista e provincialotta del benaltrismo». (rcz)